Ci
si aspettava una grande serata e così è stato. Nella classicissima del Golden Gala, l’Olimpico di Roma si è
riempito di 55000 persone per assistere alla terza tappa della Diamond League
di atletica leggera.
Erano
presenti tutte le grandi stelle del panorama internazionale sotto una bella
luna e un cielo limpido che ha regalato umidità e non un gran caldo.
Lo show vero è arrivato alle 21.38
con in pista gli uomini più veloci al Mondo. E lui a fare da protagonista. Come sempre. Usain Bolt. Dalla Giamaica. Campione olimpico in carica. Recordman
con un fantascientifico 9.58. Si presentava qui per replicare alle critiche
piovutegli addosso dopo il 10.04 di Ostrava. Ha zittito tutti ancora una volta.
Solita brutta uscita dai blocchi di partenza, primi dieci metri in sordina, poi
falcata in progressione e via in scioltezza a superare gli avversari e a
stampare un 9.76: il record del meeting
è il tempo che alla vigilia aveva dichiarato come limite per ritenersi
soddisfatto dell’uscita nella capitale. Contro un passo del genere, siamo già
ad alti livelli a fine di maggio a due mesi esatti dai giochi olimpici, c’era
ben poco da fare soprattutto contro un ragazzo che era venuto qui convinto nei
suoi mezzi e del suo successo. Si è presentato, infatti, indossando la maglia
della nostra nazionale di calcio, baciava il tricolore e ha fatto il giro di
campo con la bandiera italiana, procurandosi scrosci di applausi e di ovazioni.
Il
suo connazionale Asafa Powell ha
cercato di contrastarlo fino a metà gara, ma poi è crollato alla distanza e si è
dovuto accontentare di 9.91, ma è
parso in miglioramento. Osso duro per Londra, come sarà il francese Christophe Lemaitre. Il 22enne è di
poco sopra al fatidico muro (10.04)
ma ha tirato giù ben 4 decimi dal crono dei precedenti meeting e può guardare con
fiducia al futuro, dove proverà in tutti i modi a mettere un po’ di bianco sul
podio. La grande assenza era quella del campione del Mondo Blake, ma per poter
essere all’altezza dovrà tornare sui livelli dell’anno scorso, prendere un
metro a Bolt in partenza e gestire il tutto senza farsi prendere dal panico
L’altro
grande risultato di prestigio arriva dai 3000
siepi. La gara più spettacolare del calendario, con il passaggio sopra la
pozza d’acqua, ha regalato il terzo
miglior tempo di sempre: 7’54’’31 del keniano Paul Kipsiele Koech, andando a
meno di 7 decimi dal record di Cherono (Shabeen sotto bandiera qatariota, 7’53’’63).
Che si arrivasse a una prestazione del genere era pronosticato, ma doveva
arrivare da un altro keniota: Ezekiel Kemboi (bicampione mondiale) che doveva
sfruttare il lavoro delle lepri e del proprio connazionale per strappare il
primato. Passaggi rispettati a 2’37’’ e 5’16’’, ma niente da fare per il
pubblico che non vede realizzarsi un record sulla veloce pista di Roma dal
19.86 di Walter Dix nei 200
metri del 2010.
Fantu Magiso è magi(s)a negli 800
metri . L’etiope, dopo aver sbagliato i calcoli nella
precedente riunione di Doha, aspetta il
rettilineo finale, infilza la grande Jelimo e ottiene il record nazionale col
buon tempo di 1’57’’56. È una gara che ha sicuramente risentito dalla
scarsa condizione di Caster Semenya,
ormai caduta in un vortice di brutte prestazioni probabilmente a causa delle
polemiche sulla sua sessualità (c’erano, e ci sono, dubbi sulla sua
femminilità). La sudafricana chiuse ultima con un pessimo 2’00’’07 che non
promette niente di importante per il futuro.
Arrivo al fotofinish per uno
spettacolare 5000 metri
femminile: abbiamo assistito a un
duello a quattro tra quelle che saranno le sicure protagoniste di Londra. Dopo
aver seminato la keniana Kibet, la connazionale Cheruiyot ha lanciato lo sprint e ha saputo resistere
all’incalzante rimonta dell’etiope Defar:
14’35”62 contro 14’35”65, demolendo il miglior tempo del 2012.
Le
altre gare un po’ sotto tono con i big ancora in fase di rodaggio e che stanno
saltando fuori piano piano. Di seguito tutti i risultati:
Getto
del peso F (Valerie Adams, Nuova Zelanda, 21.03, imbattibile come sempre);
Lancio
del giavellotto F (Barbara Spotakova, Repubblica Ceca, 68.65);
Salto
triplo F (lotta a tre, la spunta l’ucraina Saladukha con 14.75 sulla kazaka
Rypakova con 14.73 e sulla colombiana Ibarguen con 14.71);
Salto
con l’asta U (facile Lavillenie, dominatore della specialità, con un basso 5.82);
Lancio
del disco U (Ehsan Hadadi con 66.73, in testa alla classifica per il diamante);
Salto
in alto U (Robbier Grabarz, Gran Bretagna, salta a 2.33, migliore stagionale);
Salto
in lungo U (Greg Rutherfod, Gran Bretagna, fa 8.32 all’ultima chance);
Stefano Villa
e les italliens?? ou sont les italliens..si vous il plait??
RispondiEliminaho fatto un articolo stamattina...mi sono concentrato sulla crisi dell'atletica italiana..we have to study from france and germany and copy their athletic schools
RispondiElimina