venerdì 1 giugno 2012

Spettacolo al Golden Gala: Bolt vola e grandi prestazioni d'atletica

                             Bolt con la maglia della nazionale italiana durante lo show pregara



Ci si aspettava una grande serata e così è stato. Nella classicissima del Golden Gala, l’Olimpico di Roma si è riempito di 55000 persone per assistere alla terza tappa della Diamond League di atletica leggera.
Erano presenti tutte le grandi stelle del panorama internazionale sotto una bella luna e un cielo limpido che ha regalato umidità e non un gran caldo.

Lo show vero è arrivato alle 21.38 con in pista gli uomini più veloci al Mondo. E lui a fare da protagonista. Come sempre. Usain Bolt. Dalla Giamaica. Campione olimpico in carica. Recordman con un fantascientifico 9.58. Si presentava qui per replicare alle critiche piovutegli addosso dopo il 10.04 di Ostrava. Ha zittito tutti ancora una volta. Solita brutta uscita dai blocchi di partenza, primi dieci metri in sordina, poi falcata in progressione e via in scioltezza a superare gli avversari e a stampare un 9.76: il record del meeting è il tempo che alla vigilia aveva dichiarato come limite per ritenersi soddisfatto dell’uscita nella capitale. Contro un passo del genere, siamo già ad alti livelli a fine di maggio a due mesi esatti dai giochi olimpici, c’era ben poco da fare soprattutto contro un ragazzo che era venuto qui convinto nei suoi mezzi e del suo successo. Si è presentato, infatti, indossando la maglia della nostra nazionale di calcio, baciava il tricolore e ha fatto il giro di campo con la bandiera italiana, procurandosi scrosci di applausi e di ovazioni.
Il suo connazionale Asafa Powell ha cercato di contrastarlo fino a metà gara, ma poi è crollato alla distanza e si è dovuto accontentare di 9.91, ma è parso in miglioramento. Osso duro per Londra, come sarà il francese Christophe Lemaitre. Il 22enne è di poco sopra al fatidico muro (10.04) ma ha tirato giù ben 4 decimi dal crono dei precedenti meeting e può guardare con fiducia al futuro, dove proverà in tutti i modi a mettere un po’ di bianco sul podio. La grande assenza era quella del campione del Mondo Blake, ma per poter essere all’altezza dovrà tornare sui livelli dell’anno scorso, prendere un metro a Bolt in partenza e gestire il tutto senza farsi prendere dal panico

L’altro grande risultato di prestigio arriva dai 3000 siepi. La gara più spettacolare del calendario, con il passaggio sopra la pozza d’acqua, ha regalato il terzo miglior tempo di sempre: 7’54’’31 del keniano Paul Kipsiele Koech, andando a meno di 7 decimi dal record di Cherono (Shabeen sotto bandiera qatariota, 7’53’’63). Che si arrivasse a una prestazione del genere era pronosticato, ma doveva arrivare da un altro keniota: Ezekiel Kemboi (bicampione mondiale) che doveva sfruttare il lavoro delle lepri e del proprio connazionale per strappare il primato. Passaggi rispettati a 2’37’’ e 5’16’’, ma niente da fare per il pubblico che non vede realizzarsi un record sulla veloce pista di Roma dal 19.86 di Walter Dix nei 200 metri del 2010.

Fantu Magiso è magi(s)a negli 800 metri. L’etiope, dopo aver sbagliato i calcoli nella precedente riunione di Doha, aspetta il rettilineo finale, infilza la grande Jelimo e ottiene il record nazionale col buon tempo di 1’57’’56. È una gara che ha sicuramente risentito dalla scarsa condizione di Caster Semenya, ormai caduta in un vortice di brutte prestazioni probabilmente a causa delle polemiche sulla sua sessualità (c’erano, e ci sono, dubbi sulla sua femminilità). La sudafricana chiuse ultima con un pessimo 2’00’’07 che non promette niente di importante per il futuro.

Arrivo al fotofinish per uno spettacolare 5000 metri femminile: abbiamo assistito a un duello a quattro tra quelle che saranno le sicure protagoniste di Londra. Dopo aver seminato la keniana Kibet, la connazionale Cheruiyot ha lanciato lo sprint e ha saputo resistere all’incalzante rimonta dell’etiope Defar: 14’35”62 contro 14’35”65, demolendo il miglior tempo del 2012.

Le altre gare un po’ sotto tono con i big ancora in fase di rodaggio e che stanno saltando fuori piano piano. Di seguito tutti i risultati:

Getto del peso F (Valerie Adams, Nuova Zelanda, 21.03, imbattibile come sempre);

Lancio del giavellotto F (Barbara Spotakova, Repubblica Ceca, 68.65);

Salto triplo F (lotta a tre, la spunta l’ucraina Saladukha con 14.75 sulla kazaka Rypakova con 14.73 e sulla colombiana Ibarguen con 14.71);

Salto con l’asta U (facile Lavillenie, dominatore della specialità, con un basso 5.82);

Lancio del disco U (Ehsan Hadadi con 66.73, in testa alla classifica per il diamante);

400 m HS D (Spenser Kaliese, Giamaica, con 54.39);

400 m HS U (Javier Culson, Portorico, con 48.14 in volata su Jackson),

Salto in alto U (Robbier Grabarz, Gran Bretagna, salta a 2.33, migliore stagionale);

Salto in lungo U (Greg Rutherfod, Gran Bretagna, fa 8.32 all’ultima chance);

1500 m D (Abeba Aregawi, Etiopia, domina con 3’56’’54);

100 m D (Murielle Ahoure dalla Costa d’Avorio, alla prima vittoria con 11.00);

100 m HS D (Dawn Harper, Stati Uniti, 12.66).


Stefano Villa

2 commenti:

  1. e les italliens?? ou sont les italliens..si vous il plait??

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  2. ho fatto un articolo stamattina...mi sono concentrato sulla crisi dell'atletica italiana..we have to study from france and germany and copy their athletic schools

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