Dopo l’1-1 con la Spagna, ci si aspettava un successo per
guardare con ottimismo alla qualificazione ai quarti di finale, ma l’Italia ha
impattato nuovamente contro la Croazia, assoluta bestia nera degli azzurri, in
un incontro dominato nei primi 45’ e praticamente non giocato nella ripresa.
Cesare Prandelli ha schierato lo stesso undici di Danzica,
confermando un Mario Balotelli ispirato ma troppo impreciso nell’ultimo
passaggio. Il centrocampo è stato grande
protagonista nel primo tempo, regalando spettacolo e occasioni da rete,
sciupate in fila da Marchisio, Cassano e Balotelli. Poi, il colpo di genio,
firmato Andrea Pirlo su calcio di punizione, con una parabola magica a
scavalcare la barriera da posizione tutt’altro che semplice. Questo è il sunto
del primo tempo, durante il quale raramente Modric e compagni hanno superato la
nostra metà campo, soffocati dal pressing estenuante di Marchisio, Thiago Motta
e De Rossi (promosso in fase di copertura anche oggi).
Poi, ecco l’inverosimile. L’Italia ha spento il cervello, nonché
rallentato vistosamente nei giri del motore. Senza Thiago Motta e con dentro
Montolivo, i croati hanno preso via via il pallino del gioco, diventando di
minuto in minuto sempre più pericolosi e presenti dalle parti di Buffon. Fuori
Balotelli (perché non uno stanco Cassano?) e dentro Di Natale, ma è avvenuto l’esatto
opposto rispetto a domenica: tempo pochi minuti e Mandžukic,
lasciato inspiegabilmente solo da uno sbadato Chiellini, ha trovato la via del
pareggio. Nel finale, poi, gli azzurri si sono scoperti ulteriormente, con l’inserimento
di Giovinco, che però ha portato a qualche folata offensiva disorganizzata, un
paio di calci di punizione non sfruttati a dovere e nulla più.
Adesso, perciò, la situazione non è delle
migliori. Non è assolutamente compromessa, perché dobbiamo sfidare l’avversario
sulla carta più debole, ma comunque difficile. Perché Spagna e Croazia
potrebbero diventare la Svezia e la Danimarca di turno e operare un biscotto
per eliminarci. Perché questa Nazionale tira poco in porta e manca, come
ripetuto da molti fin dal primo minuto dopo le convocazioni, di un centravanti
vero in grado di far salire la squadra nei momenti di difficoltà (leggasi oggi
ad inizio ripresa) e di sfruttare i (rari) cross che un timido Maggio e un non
all’altezza Giaccherini recapitano in area di tanto in tanto. Oggi si doveva
vincere, e tutto lasciava presagire un successo meritato per quanto mostrato
prima della pausa. Poi un black-out difensivo (e di gioco) che ci è costato due
importantissimi punti.
Forza azzurri, adesso battiamo l’Irlanda e
affidiamoci alla serietà di Spagna e Croazia (sempre ammesso che la Roja superi oggi la squadra del Trap)
per continuare a sognare. Senza una fase offensiva di prima fascia, però, il
sogno raramente potrà giungere al termine. E allora forza Balotelli, Cassano e
Di Natale, dimostrate all’Europa intera il vostro vero valore!
Francesco Caligaris
Twitter: @FCaligaris
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