sabato 2 giugno 2012

Debacle azzurra: i commenti divertiti dalla Spagna



Apparentemente si mantengono su un livello di rispetto e sobrietà, ma leggendo attentamente tra le righe si nota come i giornalisti iberici stiano sotto sotto ridendo sotto i baffi dopo l'umiliazione subita ieri dall'Italia contro la Russia.
"La Russia manda l'Italia dallo psicologo", si legge sul portale madrileno 'Marca', dove la difesa azzurra viene definita addirittura 'stupefacente' per quanto facilmente in balia delle offensive avversarie. Anche i media spagnoli si sono accorti di come l'intesa tra Cassano e Balotelli non funzioni, aggiungendo anche che la selezione tricolore è stata senza dubbio distratta dalle questioni extra-sportive di questi giorni. In fondo all'articolo, poi, la stoccata finale: la Russia ha dominato senza fare nulla di speciale, apparendo ancora molto lontana dal livello degli Europei 2008, ovvero quando giunse in semifinale e venne eliminata agevolmente dalla Spagna...

"Altro legno al fuoco italiano", titola il sito catalano 'As'. Una metafora inquietante, che la dice lunga sulla considerazione degli iberici nei nostri confronti: nel Bel Paese, a livello calcistico, sta andando tutto a fuoco, con  la vicenda delle scommesse che ci sta facendo perdere anche la minima credibilità internazionale. Se a tutto questo aggiungiamo ora anche la sconcertante sconfitta con la Russia, secondo la stampa spagnola non ci sarà più estintore in grado di sedare le fiamme. Nell'articolo si legge che l'Italia andrà in Polonia con "un senso di disorientamento". Anche la testata catalana cerca un possibile alibi nelle diverse distrazioni avute dagli uomini di Prandelli nelle ultime settimane, tuttavia, per quasi tutto l'articolo, non fa altro che elogiare la Russia, definita come una nazionale valida ed in grado di arrivare lontano agli Europei. Insomma, ci hanno snobbato, ma come dargli torto?

Gli azzurri dovranno tenere conto anche di questo: domenica prossima serve tutto l'orgoglio italiano per rinascere ed evitare un destino che sembra già segnato.

Federico Militello

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