Il destino è stato crudele con queste quattro squadre. Il gruppo B di Euro 2012, infatti, è per cuori forti. Olanda, Germania,
Portogallo e Danimarca, tre assolute big e una nazionale più che discreta, si
sfidano per i due soli posti che significheranno quarti di finale. Andiamo ad
analizzare nello specifico le selezioni:
Olanda: quello
che il calcio toglie, il calcio dà. È successo in questi ultimi quattro anni
con il Chelsea di Terry e Drogba, è
quello che si spera possa accadere in Polonia e Ucraina Arjen Robben. Dopo aver
perso due finali di Champions e una del Mondiale, il talento oranje si presenta a Euro 2012 con l’etichetta
di “eterno secondo” e con un morale decisamente sotto i tacchi; toccherà ai
compagni di nazionale migliorare la situazione. Il girone è difficilissimo, ma
la squadra di Bert Van Marwijk ha comunque tutte le carte in regola per fare
bene: attacco stellare (due centravanti spietati, Robin van Persie e Klaas-Jan
Huntelaar), fantasia sulla trequarti (i vari Robben, van der Vaart, Snejder) e
mediana rocciosa (composta da Mark van Bommel, Kevin Strootman, obiettivo delle
big europee, e Nigel De Jong). Unico dubbio, per ora, una difesa tutta da
scoprire, ma a quel punto basterà solamente fare un gol in più dell’avversario…
Percentuale di qualificazione: 65%
Percentuale di qualificazione: 65%
Germania: la vera
favorita della prossima rassegna continentale dovrà subito superare un grosso
ostacolo: le big del girone. Dopo i due primi incontri con Portogallo ed
Olanda, infatti, si potrà capire quale sarà la condizione dei tedeschi,
chiamati a finalizzare l’ottimo lavoro cominciato nel 2008 (argento) e proseguito
in Sudafrica (2010, terzo posto). La rosa è praticamente perfetta, il giusto
mix di classe e grinta che da sempre contraddistingue le selezioni teutoniche.
Klose, alla Lazio, sembra rinato e ha davanti a sé l’ultima grande occasione
della carriera, spalleggiato da un Ozil in stato di grazia e da un Mueller
sempre temibile. La difesa, a contrario dell’Olanda, è una garanzia di
affidabilità, soprattutto fra i pali difesi da Neuer, attualmente il portiere
numero uno al mondo. I prodromi, dunque, ci sono tutti: adesso tocca a Joachim
Loew lanciare la Germania al successo.
Percentuale di qualificazione: 70%
Percentuale di qualificazione: 70%
Portogallo: guai
a sottovalutare i lusitani, che possono veramente sconvolgere gli equilibri di
un raggruppamento già di per sé complicatissimo da decifrare. La sconfitta di
ieri sera in casa contro la Turchia può far scattare qualche campanello d’allarme,
ma sulla carta Cristiano Ronaldo e compagni sono assolutamente alla pari di
Germania ed Olanda. La rosa, infatti, è molto attrezzata, a parte forse il portiere (Rui Patricio, un
gradino sotto i colleghi) e Helder Postiga, bomber di razza che spesso, però,
incappa in giornate storte. Il resto è comunque formidabile, un centrocampo
tutto corsa e fantasia, la costante spinta sugli esterni di Nani e Fabio
Coentrao, due centrali difensivi giganteschi e difficili da superare (Pepe e
Bruno Alves) e la ciliegina sulla torta Ronaldo, che dopo aver perso la
Champions si affida all’Europeo per strappare il Pallone d’Oro ai vari Messi e
Drogba.
Percentuale di qualificazione: 60%
Percentuale di qualificazione: 60%
Danimarca: parte
come squadra materasso, ma più per meriti altrui che per demeriti propri. I
danesi, comunque, potrebbero giocare un brutto scherzo alle favorite: un
pareggio, infatti, complicherebbe non di poco la corsa alla qualificazione dei
tre totem sopracitati. Pesa, fra i pali, l’assenza dell’esperto Sorensen, ma in
mezzo al campo è pronta ad accendersi una luce chiamata Christian Eriksen,
talento 20enne dell’Ajax che piace tanto a Milan e Manchester United. Nel girone,
poi, ha costretto il Portogallo agli spareggi, chiudendo prima. Perciò saranno
degli incontri tutti da vivere, apparentemente senza una reale favorita.
Percentuale di qualificazione: 15%
Percentuale di qualificazione: 15%
Francesco Caligaris
Twitter: @FCaligaris
Email: francesco.caligaris@olimpiazzurra.com
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