giovedì 7 giugno 2012

ORO favoloso per la Mountain Bike. Agli Europei il Team Relay trionfa


Una sorpresa inaspettata e per questo ancor più bella arriva dalla lontana Russia. A Sorachany, un paesino alla periferia di Mosca, la squadra di mountain bike si mette al collo un oro fantastico nel Team Relay nei Campionati Europei iniziati proprio oggi.

Specialità sempre affascinante questa staffetta che consente di mettere a fuoco il livello complessivo del movimento nazionale e che obbliga ogni nazione a mettere in campo quattro frazionisti appartenenti ciascuno a una diversa categoria. Ecco così che devono partecipare una donna professionista, un uomo professionista, uno juniores e un under 23. Tutti percorrono un giro del tracciato, senza differenza di chilometraggio, e poi danno il cambio al proprio compagno/a. Chi arriva primo al traguardo dell’ultima frazione vince, ovviamente, il trofeo.


Dopo il bellissimo successo dei Mondiali di Camberra (Australia) del 2009 e l’argento della rassegna continentale dell’anno scorso a Champery (Svizzera), gli azzurri si sono ripetuti. È, però, un team cambiato radicalmente dove solo Eva Lechner, indubbiamente la migliore esponente italiana di questo sport, ha mantenuto il posto. A lei il CT Hubert Pallhuber ha scelto di affiancare Michele Casagrande (elitè che ha sostituito degnamente l’ottimo Marco Aurelio Fontana, rimasto a casa per preparare al meglio l’appuntamento olimpico dove, si spera, sarà uno dei grandi protagonisti), Luca Braidot (under 23) e lo junior Gioele Bertolini.


È proprio il ragazzino il migliore tra i nostri, autore di una prestazione maiuscola che l’ha visto emergere tra i pari età, unico tra loro a scendere sotto i quindici minuti di un circuito che ha messo a dura prova anche i migliori. È stato lui a portare l’Italia in testa dopo aver preso il testimone da Casagrande che era partito fortissimo insieme agli avversari per poi passare primo sulla collina di Krylatskoe. Nelle ascese successive è stato l’olandese ad attaccare lasciando indietro di qualche secondo lo svizzero e il nostro professionista.

Come già detto ci ha pensato Gioele a ricucire il tutto e dare in mano a Eva il pallino del gioco. La forte trentina ha dovuto cedere un po’ sotto i colpi degli uomini (giustamente) ma, su un tracciato che iniziava a bagnarsi sotto le prime gocce di pioggia (previsioni della vigilia sbagliate, visto che si prevedeva un nubifragio che non è arrivato), ha stretto i denti consentendo a Braidot di iniziare l’ultima parte di gara nelle prime posizioni. In testa c’è la Polonia che, però, schiera Maja Wloszczowka e non può fare niente contro le pedalate dei giovani Stiernemann (Svizzera) e del nostro under 23. È un lungo testa a testa, ma l’italiano ne ha di più per scattare con una bella progressione sulla penultima salita, tira fino a 100 metri dalla linea d’arrivo dove raccoglie il tricolore e arriva a braccia alzata al traguardo dove ci sono i compagni ad aspettarlo per iniziare la grande festa.


Secondi gli elvetici a 4 secondi, terza l'Olanda a 12’’ (che ha schierato 3 Under 23 e uno junior), quarto posto per la Polonia e quinto per la Repubblica Ceca. I padroni di casa sono arrivati all'ottavo posto, patendo forse eccessivamente la prima frazione corsa da Vera Andreeva.



Stefano Villa

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