Una sorpresa
inaspettata e per questo ancor più bella arriva dalla lontana Russia. A Sorachany, un paesino alla periferia
di Mosca, la squadra di mountain bike si
mette al collo un oro fantastico nel Team Relay nei Campionati Europei
iniziati proprio oggi.
Specialità
sempre affascinante questa staffetta
che consente di mettere a fuoco il livello complessivo del movimento nazionale
e che obbliga ogni nazione a mettere in campo quattro frazionisti appartenenti
ciascuno a una diversa categoria. Ecco così che devono partecipare una donna professionista, un uomo professionista,
uno juniores e un under 23. Tutti percorrono un giro del tracciato, senza
differenza di chilometraggio, e poi danno il cambio al proprio compagno/a. Chi
arriva primo al traguardo dell’ultima frazione vince, ovviamente, il trofeo.
Dopo il
bellissimo successo dei Mondiali di Camberra (Australia) del 2009 e l’argento
della rassegna continentale dell’anno scorso a Champery (Svizzera), gli azzurri
si sono ripetuti. È, però, un team cambiato radicalmente dove solo Eva Lechner, indubbiamente la migliore
esponente italiana di questo sport, ha mantenuto il posto. A lei il CT Hubert
Pallhuber ha scelto di affiancare Michele
Casagrande (elitè che ha sostituito degnamente l’ottimo Marco Aurelio
Fontana, rimasto a casa per preparare al meglio l’appuntamento olimpico dove,
si spera, sarà uno dei grandi protagonisti), Luca Braidot (under 23) e lo junior Gioele Bertolini.
È proprio il ragazzino il migliore tra i nostri,
autore di una prestazione maiuscola che l’ha visto emergere tra i pari età,
unico tra loro a scendere sotto i quindici minuti di un circuito che ha messo a
dura prova anche i migliori. È stato lui
a portare l’Italia in testa dopo aver preso il testimone da Casagrande che era
partito fortissimo insieme agli avversari per poi passare primo sulla collina
di Krylatskoe. Nelle ascese successive è stato l’olandese ad attaccare
lasciando indietro di qualche secondo lo svizzero e il nostro professionista.
Come già detto
ci ha pensato Gioele a ricucire il tutto e dare in mano a Eva il pallino del
gioco. La forte trentina ha dovuto
cedere un po’ sotto i colpi degli uomini (giustamente) ma, su un tracciato
che iniziava a bagnarsi sotto le prime gocce di pioggia (previsioni della
vigilia sbagliate, visto che si prevedeva un nubifragio che non è arrivato), ha
stretto i denti consentendo a Braidot di
iniziare l’ultima parte di gara nelle prime posizioni. In testa c’è la
Polonia che, però, schiera Maja Wloszczowka e non può fare niente contro le
pedalate dei giovani Stiernemann (Svizzera) e del nostro under 23. È un lungo testa a testa, ma l’italiano ne
ha di più per scattare con una bella progressione sulla penultima salita, tira
fino a 100 metri
dalla linea d’arrivo dove raccoglie il tricolore e arriva a braccia alzata al
traguardo dove ci sono i compagni ad aspettarlo per iniziare la grande festa.
Secondi gli
elvetici a 4 secondi, terza l'Olanda a 12’’ (che ha schierato 3 Under 23 e uno
junior), quarto posto per la Polonia e quinto per la Repubblica Ceca. I padroni
di casa sono arrivati all'ottavo posto, patendo forse eccessivamente la prima
frazione corsa da Vera Andreeva.
Stefano Villa
Nessun commento:
Posta un commento