domenica 3 giugno 2012

Atletica leggera: Italia seconda nella Coppa Europa 10000 metri. A Ginevra infortunio di Howe



A Bilbao (Spagna), nella sedicesima Coppa Europa dei 10000 metri di atletica leggera, la squadra femminile non riesce a confermare il titolo conquistato a Oslo (Norvegia) dodici mesi fa. Nonostante un’ottima prestazione delle azzurre presenti, le britanniche riescono a fare meglio di una quindicina di secondi e portano a casa il trofeo (1h36:25.47 contro 1h36:40.14). La migliore delle nostre è stata Nadia Ejjafini: con una gara condotta per larghi tratti nel gruppo di testa, l’italo-marocchina ha nettamente migliorato il suo personale e si è piazzata al quinto posto, come l’anno scorso, con un buon 31:45.14. Sono, però, quei quattordici centesimi a rovinarle la festa visto che non le permettono di strappare il pass olimpico: c’è ancora tempo per arrivarci, ma che sfortuna e che rammarico. Oggi si deve consolare con il minimo per gli europei di Helsinki dove le faranno compagnia Valeria Straneo (32:15.87, sesta oggi) ed Elena Romagnolo (32:39.12, decima in coppa). Delusione dalla tricolore Federica Dal Ri che chiude addirittura ventinovesima (34:12.88) e da Silvia Weissteiner (diciassettesima con 33:13.67, stagional best ma ben sotto le sue possibilità, che sicuramente valgono almeno la rassegna continentale). Peccato per Claudia Pinna, dodicesima, che manca il biglietto per la Scandinavia solo per 2’’37. A vincere la competizione è stata la portoghese Sara Moreira, al secondo successo consecutivo, che ha staccato tutte le avversarie con estrema facilità nel finale di percorso e si è imposta con 31: 23.51, suo personale.


Tutto male, invece, al maschile. Daniele Meucci, migliore tra gli azzurri, con buone prospettive per il futuro, è rimasto a caso per i postumi di un’influenza; Andrea Lalli era il più atteso oggi ma si è ritirato a metà gara, probabilmente per un risentimento muscolare. A questo punto il ruolo del miglior azzurro è spettato a Stefano La Rosa che ha terminato la prova con un discreto 28:34.54 e il quinto posto assoluto. Il successo è andato, a sorpresa, al turco Arikat Kemboi che ha sorpreso nel finale lo spagnolo Lambdassem; gli iberici, comunque, hanno portato a casa la coppa a squadre per il secondo anno consecutivo (secondo, terzo, quarto i loro tre miglior piazzati). Gli altri ragazzi: il maratoneta Ruggero Pertile si è ben difeso realizzando il personale (28:54.45) e finendo all’undicesimo posto; Simone Gariboldi in 29:45.70; Daniele Caimmi in 29:56.10


Dall’atletica altri risultati da segnalare in ambito italiano. Al venticinquesimo Meeting Internazionale di Ginevra, disputato nella giornata di sabato, gli italiani possono uscirne soddisfatti nel complesso. Vale il discorso fatto l’altro giorno: se dobbiamo accontentarci di minimi olimpici strappati con i denti e di prestazioni abbastanza incolori, allora quanto fatto in Svizzera va bene.


Protagoniste di giornata sono state le ostacoliste. Manuela Gentili è seconda nei 400hs con 55.58, tempo che le consente di partecipare agli Europei di Helsinki ma che la estromette momentaneamente da Londra per soli otto centesimi. Da sottolineare comunque il netto miglioramento rispetto al Golden Gala di giovedì dove aveva corso in 56.36. In risalto anche Micol Cattaneo. La 30enne comasca è stata capace di abbassare il suo tempo tra batterie e finali (da 13.12 a 13.07) finendo dietro al tandem francese per un soffio. È un crono alto per i giochi olimpiadi, ma sufficiente per aggiungersi alla spedizione finlandese con Marzia Caravelli (12.85), Veronica Borsi (13.05) e Giulia Pennella, che oggi a Orvieto ha ritoccato il suo personale in 13.06.

Se si diceva che il movimento giovanile è in evidente crisi e in pochi hanno la voglia di salvarlo, uno di questo è Lorenzo Perini. Il 17enne di Saronno continua a macinare record su record nei 110 hs under 20 e ferma il cronometro a 13.66, migliorando il suo personale con barriere da 1 metro.  

Accanto a una lieta notizia, ovviamente, non potevano magari le dolenti note. Andrew Howe è tornato in pista dopo il brutto infortunio dell’anno passato; prova con i 200 metri, fa metà gara in testa, sembra produrre anche una buona falcata ma all’uscita dalla curva è costretto a fermarsi a causa di un fastidio a una coscia. Sembra di rivedere i fantasmi di Annecy 2008, ma soprattutto è l’addio quasi definitivo a Londra 2012 e la fine sportiva di una promessa mai sbocciata per i troppi stop che hanno caratterizzato la sua carriera.

Stefano Villa

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