Queste erano le premesse. Sembrava difficilissimo che Edelmann potesse riuscire anche oggi a perdere la gara, dati i distacchi rassicuranti sui migliori specialisti del fondo. E nei primi giri la sensazione è stata proprio quella, con Ryynaenen e Laheurte in costante perdita, mentre dal retro riemergeva con convinzione Watabe e si formava un interessantissimo trenino composto, tra gli altri, dal pettorale giallo Krog, dall'azzurro Pittin e dal già citato Lamy Chappuis. Nei secondi 5 km, però, l'equilibrio della gara si è rotto. Il finlandese si è sbarazzato della compagnia (ingombrante) di Laheurte e si è messo all'inseguimento del tedesco, riducendo sensibilmente il suo distacco e dando l'impressione di poterlo raggiungere. Questo attacco è stato propiziato anche dall'arrivo di Watabe, che era riuscito a completare la sua rimonta sul podio. Si è venuto così a creare un duo che sembrava in grado di andarsi a giocare la vittoria finale. Sembrava, infatti, perchè invece il giapponese, che dei due è sicuramente il più dotato sugli sci stretti, ha finito la benzina e si è accodato al finnico.
E' stato proprio in questo momento che gli appassionati italiani hanno iniziato a sognare. Lo studio in atto tra i due contendenti il podio stava avvantaggiando uno strepitoso Alessandro Pittin, che si era lasciato alle spalle tutti e si lanciava all'inseguimento di un insperato piazzamento tra i primissimi. Si sarebbe trattato di un'impresa straordinaria, pensando che al via l'azzurro pagava circa 1'40" di ritardo da Ryynaenen. La gara si è però stabilizzata in questo modo e l'ultimo giro è vissuto del duello finnico-giapponese per il secondo gradino del podio. L'ha spuntata l'atleta di casa grazie ad un ottimo spunto sull'ultima salita prima del traguardo, che ha colto impreparato ed incapace di reagire il comunque ottimo Watabe.
La vittoria finale è quindi andata ad un buon Tino Edelmann (nuovo pettorale giallo), capace di gestire una gara "facile", dati i distacchi al via, anche se il migliore di giornata è stato sicuramente il nostro Pittin, autore di una gara semplicemente perfetta. Suo è stato il miglior parziale sugli sci stretti, sua è stata la rimonta più entusiasmante. Tra gli altri, ottavo posto per Lamy Chappuis, mentre fuori dai punti Kokslien, Runggaldier e Rydzek, tra le sorprese in negativo di questo avvio di stagione. Si riparte sabto 3 dicembre in quel di Lillehammer con l'inedito format della Penalty Race, che consiste in un unico salto che determinerà il numero di giri di penalità che ogni atleta dovrà compiere prima di poter imboccare il circuito di 10 km. C'è grande curiosità per questo esperimento della FIS, che sembra comunque poter garantire una certa dose di spettacolo.
Mattia Uttini
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