lunedì 30 aprile 2012

Intervista a Debora Agreiter, astro nascente dello sci di fondo azzurro

Intervista esclusiva a Debora Agreiter, medaglia d'argento nello Skiathlon ai mondiali giovanili di Erzurum e miglior talento del fondo femminile azzurro. 

Partiamo dalla stagione appena conclusa, questo si può dire che sia stato il tuo primo anno in Coppa del mondo, visto che nella World Cup 2010/2011 avevi disputato soltanto due gare, ti ritieni soddisfatta o pensavi di poter fare qualcosa in più?
"Direi che sono soddisfattissima di questa stagione, di piú non avrei potuto chiedere. È stato il mio primo anno da senior, sapevo che sarebbe stato un anno difficile, quindi non sono partita con grandi aspettative. Penso di essere riuscita a fare un salto di qualità grazie soprattutto ai miei nuovi allenatori".


Ai Mondiali under23 di sci nordico di Erzurum nel giorno del tuo compleanno, ti sei fatta uno splendido regalo, arrivando seconda nella gara di Skiathlon. Ti aspettavi una prestazione del genere?
"È stato in assoluto il regalo più bello, sapevo che ero in buona forma e la pista era adatta alle mie caratteristiche, ma non pensavo di riuscire a prendere una medaglia". 

La nazionale di sci di fondo femminile l'estate scorsa ha visto il ritiro delle 3 atlete più forti degli ultimi anni, Follis, Longa e Genuin; pensi che sarebbe stato meglio allenarsi qualche stagione in più con loro, magari saltando qualche gara in Coppa del mondo, oppure ritieni che si faccia più esperienza gareggiando in tutte le tipologie di gara sin da giovani?
"Sicuramente è stato un peccato per noi atlete giovani che Follis, Longa e Geniun si sono ritirate. Sarebbe stato sicuramente uno stimolo in piú poter allenarsi assieme a loro potendo imparare da loro tantissime cose".

Alcuni sostengono che molti atleti, quando entrano in un gruppo militare, si sentano realizzati e non si impegnino più come dovrebbero perché soddisfatti dello stipendio percepito. Tu che sei entrata nell'arma dei carabinieri da poco tempo che cosa ne pensi?
"Io sinceramente non la penso cosí. Vedo tanti atleti giovani che si impegnano e danno il massimo per poter raggiungere massimi livelli. Oltre che alla buona volontà, serve peró anche un insieme di altre circostanze e fattori non dipendenti dall’atleta".

Se potessi cambieresti qualcosa nello sci di fondo attuale?
"Metterei di nuovo in calendario di Coppa del Mondo una 30 km partenza individuale e cambierei il metodo degli abbuoni nelle gare a tappe".

Nel fondo moderno lo spunto veloce è fondamentale: tu come te la cavi e quanto stai lavorando sotto questo aspetto?
"Lo spunto finale purtroppo non è il mio forte; per avere lo spunto veloce bisogna avere potenza e velocità sullo sci, questi due aspetti non sono facili da migliorare ma mi sto concentrando molto sulla tecnica che di sicuro sará un primo passo".

Che cosa ti aspetti dalla prossima stagione?
"Non ho obbiettivi precisi per la prossima stagione, vorrei lavorare molto sulla tecnica classica e migliorarmi ancora in pattinaggio e i relativi risultati che ne derivano sono quelli che arriveranno".

Cosa non ha funzionato nello sci di fondo italiano negli ultimi anni e perché sono mancati i ricambi? 
"Gli atleti giovani sono stati un po trascurati negli ultimi anni, forse perché la federazione ha troppo a lungo puntato solo sugli atleti veterani".

Come hai iniziato con lo sci di fondo?
"Tramite la mia migliore amica, qualunque cosa che lei faceva, la facevo anche io".

Il sogno della tua carriera?
"Una medaglia alle Olimpiadi o Mondiali".

Oltre allo sci quali sono le tue passioni?
"Giardinaggio e shopping".


Francesco Drago



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