lunedì 30 gennaio 2012

Calcio, SerieA: Nel campionato per due spiccano la crisi del Napoli ed una lotta salvezza sempre più accesa

                         

La prima giornata di ritorno conferma che lo Scudetto 2011-2012, salvo clamorosi ribaltoni, sarà una questione tra Juventus e Milan. Entrambe le squadre hanno staccato la concorrenza e hanno cominciato a porre le basi per un duello, che durerà fino alle ultime giornate di campionato. Non c'è solo la rivalità tra rossoneri e bianconeri, ma l'ultimo turno è caratterizzato anche dall'evidente crisi del Napoli, dalla pochezza delle rose di Inter e Roma, che sprecano ancora un occasione per avvicinare le posizioni che contano e da una lotta salvezza sempre più incandescente e che si ravviva dopo gli ultimi due successi del Lecce.


La formazione di Antonio Conte, dopo la vittoria casalinga contro l'Udinese, assume definitivamente l'identità della grande squadra: un progetto quello della società torinese che sta ottenendo grandi risultati e che sta riportando la Juve nelle posizioni che merita. L'allenatore pugliese ha il grande merito di aver rigenerato un ambiente ormai morto dopo i due settimi posti consecutivi delle passate stagioni, riportando un entusiasmo ed una voglia di vincere che non si vedevano a Torino dai tempi di Lippi e di Moggi. Il mercato di quest'anno è stato eccellente e anche gli ultimi innesti della sessione invernale sono stati perfetti per rinforzare una rosa, che punta dritta verso il Tricolore. Ad aggiungersi al momento più che positivo c'è la consacrazione definitiva del talento di Alessandro Matri. Il bomber scuola Milan continua a segnare e le sue reti sono quasi sempre decisive al fine del risultato: una media di un gol a partita che fa dell'attaccante lombardo un giocatore su cui puntare in chiave Nazionale per i prossimi Europei.

Il Milan rimane in scia alla capolista, sempre staccato di un punto, ma con l'obiettivo sorpasso pronto ad ogni giornata. Anche l'ultimo posticipo casalingo, vinto contro il Cagliari, ha confermato la straodinaria efficacia dei Campioni d'Italia, che trovano in Zlatan Ibrahimovic l'uomo chiave di ogni successo rossonero. L'attaccante svedese, oltre ad essere il principale terminale offensivo, sta diventando anche un rifinitore coi fiocchi: in ogni partita Ibra regala assist e grandi giocate per i compagni, come dimostra quello per il gol di Nocerino del 2-0. Proprio il centrocampista campano è un altro dei fattori di questa stagione rossonera: l'ex Palermo ha superato il record di gol in maglia Milan per un mediano, ricordando che è arrivato a Milanello solo per 500mila euro. L'unico problema è l'immensa lista di infortunati a centrocampo, che obbliga la società di via Turati a cercare un centrocampista nelle ultime 48 ore di mercato, tenendo sempre la finestra aperta per Carlitos Tevez.

Una sconfitta e due pareggi nelle ultime tre giornate aprono ufficialmente la crisi in campionato del Napoli. La squadra partenopea non sembra reggere con la testa il doppio impegno Campionato-Champions League e anche quando la coppa non c'è fatica a trovare le giuste energie fisiche e mentali per non perdere terreno in classifica. L'errore principale della società campana è stato quello di aver dichiarato che il primo obiettivo fosse l'Europa e che poi eventualmente, in caso di eliminazione, si sarebbe puntato a far bene in serieA. Uno sbaglio clamoroso, perchè già l'anno scorso l'undici di Mazzarri aveva mostrato come potesse raggiungere lo Scudetto e che sarebbero bastati solo alcuni innesti per far rivivere gli anni di Maradona a tutti i tifosi azzurri. Il rischio è quello che fra qualche settimana il Napoli si possa trovare fuori dalla Champions e dalla corsa all'Europa in campionato, con l'obiettivo Coppa Italia come salvagente per salvare una stagione che avrebbe del fallimentare.

Si ferma dopo sette vittorie consecutive la marcia dell'Inter, che cade in quel di Lecce e compromette tutto quello che di buono era stato fatto nell'ultimo periodo. Sulla squadra di Ranieri sono piovute dopo il passo falso in terra salentina numerose critiche, molte ingiuste, perchè se fino a ieri si esaltatavano i nerazzurri e il loro filotto ora non si può cancellare l'ottimo lavoro di Ranieri. L'allenatore romano paga la pochezza della rosa attuale, il disastroso mercato fatto in estate e l'inizio di stagione terribile con in panchina Gasperini. Alla squadra del presidente Moratti mancano sostituti all'altezza per i vari Maicon, Zanetti, Cambiasso, Milito, visto che i vari Jonhatan, Coutinho, Castaignos sono stati bocciati o ceduti in prestito a farsi le ossa. C'è bisogno di ringiovanire una rosa logora dall'età e sazia dei successi degli ultimi anni. Riproporre un progetto serio ed ambizioso, che deve partire prima di tutto dalla stabilità in panchina: inaccettabile cambiare 4 allenatori in due anni per una squadra che punta al titolo.

Lotta all'Europa e alla salvezza sempre più avvincenti e indecifrabili. Cominciamo dalle posizioni dell'alta classifica, che vedono una Lazio sempre più in crescita e che ha sfruttato a pieno i passi falsi delle dirette concorrenti. I biancocelesti sembrano avere l'organico e lo sprito giusto per centrare l'obiettivo terzo posto, per ora ancora dell'Udinese, che sembra in calo in questo inizio di stagione e forse comincia a sentire anche un po' la pressione mediatica su una squadra che in queste due ultime stagioni sta compiendo qualcosa di meraviglioso. Detto di Inter e Napoli, rimane una Roma che stecca un'altra partita fondamentale e vede allontanarsi il trenino del terzo posto. I giallorossi non sembrano avere una rosa per stare in alto e dopo l'infortunio di Osvaldo, il solo Totti sembra capace di poter fare gol; Lamela è un grande talento, ma è ancora troppo incostante, Bojan non ha rispettato le attese e poi c'è sempre la grana del contratto di De Rossi, che pare più vicino alla firma per il bene di tutti i tifosi romanisti.

Nelle zone basse i due successi consecutivi del Lecce hanno riaperto una bagarre, dalla quale sembra tirarsi fuori il Novara, sempre più ultimo e notizia delle ultime ore affidato a Mondonico, dopo l'esonero di Attilio Tesser. Proprio l'undici di Serse Cosmi sembra quello con il maggior entusiasmo, capace di credere in una rimonta in una salvezza che avrebbe del miracoloso. In questo momento scenderebbe anche il Cesena, partito con altri progetti ed invischiato più che mai nel calderone della zona retrocessione. Siena e Bologna non possono dormire sonni tranquilli e devono stare attenti a non essere riassorbiti: decisivi come al solito saranno gli scontri diretti, che potrebbero realmente dirci quali squadre saluteranno la massima serie in questa stagione.

Andrea Ziglio

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