martedì 3 gennaio 2012
Atletica: l'Italia punta su una nidiata di talenti per tornare grande
Giuseppe Gibilisco: questo è il nome dell'ultimo Campione del Mondo della nazionale di atletica leggera. Una vittoria datata 2003, anno dei Mondiali francesi di Parigi ed un periodo di tempo troppo lungo per uno sport che ha sempre regalato grandi gioie e medaglie a tutto il panorama sportivo italiano.
Il movimento è in profonda crisi, i risultati continuano a scarseggiare e nei grandi avvenimenti recitiamo ormai il ruolo delle comparse e la sola Antonietta Di Martino riesce a ritagliarsi un ruolo da protagonista a livello mondiale. Certo non è mancata la sfortuna come dimostra l'infortunio di Andrew Howe, che sembrava destinato ad una carriera ricca di allori e che per due volte consecutive si è rotto il tendile d'Achille.
Piangersi addosso non serve assolutamente a nulla e la Federazione deve assolutamente porre rimedio a questa preoccupante involuzione. Di certo non mancano giovani ed interessanti prospetti che sia nella categoria Alliei che in quella Juniores hanno saputo raggiungere importanti traguardi e medaglie europee con tempi e misure di assoluto valore.
In campo Juniores l'Italia potrà contare molto su Michele Tricca e Marco Lorenzi, entrambi quattrocentisti e campioni europei nella 4x400 agli europei di Tallinn. Tutti e due i nostri atleti hanno partecipato anche alla finale individuale, nella quale Tricca è riuscito a conquistare un bronzo di assoluto livello. Proprio il rappresentante dell'Atletica Susa sembra già pronto al salto tra i big, come dimostrano i continui miglioramenti sul giro di pista, culminati con il nuovo record italiano di 46"09 stabilito in Estonia.
Sempre parlando di giro di pista, ma stavolta con gli ostacoli, bisogna citare il nome di Josè Bencosme. L'italo-dominicano si è confermato l'anno scorso centrando prima il bronzo agli Europei juniores e poi conquistando il titoli italiano agli assoluti di Torino. Soprattutto la finale continentale presentava un campo partenti di assoluto rilievo con molti atleti possibili medagliati e proprio il terzo posto raggiunto è la dimostrazione di come il nostro giovane portacolori sia capace di stupire e raggiungere grossi obiettivi anche nei grandi appuntamenti.
In campo maschile non vanno assolutamente dimenticati i nomi di Daniele Secci e Mohamed Abdikadar. Il primo è un lanciatore del peso e ha vinto la medaglia di argento agli Europei juniores, mentre il secondo è il faro della nostra nazionale giovanile nelle medie distanze (800 e 1500). La stagione di Secci è stata un crescere in maniera esponenziale fino al 18.55 di Tangeri ottenuta con il peso di 7,2kg (ovvero quello dei seniores). Una prestazione importante che fa di Daniele il vero erede dell'ultimo grande pesista azzurro, Paolo Dal Soglio.
Sulle orme di Antonietta Di Martino si trova la giovanissima Alessia Trost. La portacolori dell' Atletica Brugneri ha ottenuto ad inizio anno il nuovo record italiano juniores con 1.89, confermando tutto il valore che l'aveva portata tra le Allieve ha conquistare numerose medaglie anche a livello continentale. Rimane, però, la parziale delusione della mancata medaglia a Tallinn, ma in quella circostanza va premiata una condotta di gara aggressiva e volta solo a raggiungere il grande obiettivo, segno che la ragazza possiede consapevolezza dei propri mezzi e grande personalità.
Un caso eccezzionale sia dal punto di vista sportivo che politico è quello della saltatrice in lungo Dariya Derkach. La giovane azzurra è nata in Ucraina ma vive da oltre dieci anni nel nostro Paese, ma per un'inspiegabile legge sugli extracomunitari non può ancora ricevere la nazionalità italiana e quindi tutti i suoi primati non possono essere registrati nelle classifiche della Fedarzione. Desta scalpore questa vicenda, perchè calciatori come Amauri e Thiago Motta hanno ricevuto subito la nazionalità, mentra Darya dovrà aspettare ancora qualche mese e forse non potrà partecipare alle Olimpiadi di Londra, dove quasi sicuramente verrebbe convocata. Sul piano sportivo va segnalato lo stupefacente 6.46 otteuto nel maggio scorso a Pavia. Forse abbiamo trovato la nuova Fiona May, ora sta alla Federazione non lasciarsi sfuggire questo immenso talento, visto che già altre nazioni (tra cui Spagna ed Ucraina) si sono fatte avanti offrendole un passaporto.
Nella categoria allievi spicca su tutti il nome di Anastassia Angioi. L'atleta sarda ha saputo raggiungere un risultato di prestigio: il 6.29 saltato a casa sua è la miglior prestazione di sempre per una ragazza sotto i 16 anni. Un talento cristallino quello dell'azzurra, che l'ha portata anche all'argento continentale negli Europei di Lille.
Oltre alla fortissima Angioi il settore del lungo presenta in campo maschile un altro prospetto interessante. Si tratta di Stefano Braga, che ha saputo cogliere il bronzo nella massima rassegna continentale e che per pochissimo non ha messo in pericolo il primato Allievi di Andrew Howe.
Per ultima va citata anche Roberta Bruni, che nel giro di qualche anno può diventare il punto di forza di una disciplina come il salto con l'asta, che non è mai stata di grande successo in campo femminile. Per la Bruni una stagione importante con l'unica pecca del sesto posto nella finale di Lille; una delusione forte, ma che la reatina ha saputo immediatamente digerire centrando il primo posto nell'Eyof di Palermo, in una competizione dal grande spessore tecnico.
Come dimostra questa panoramica ci sono numerosi atleti destinati ad un futuro più che roseo. La speranza è quella di poterli già vedere protagonisti il prossimo anno e che la Federazione sappia affiancarli nel loro percorso di crescita, perché mai come in questo momento tutta l'atletica italiana ha bisogno di questi ragazzi.
Andrea Ziglio
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