sabato 16 giugno 2012

Albasini vince ad Arosa, ma il Giro di Svizzera si deciderà domani


Non è mancato lo spettacolo nella penultima tappa del Giro di Svizzera, con traguardo nell’incantevole Arosa: sull’ultima salita si è scatenata la più tradizionale delle bagarre tra gli uomini di classifica, con un rimescolamento di carte che renderà ancora più interessante il tappone conclusivo di domani.

Michael Albasini (GreenEdge) non era certo interessato a questa lotta: corridore completo, con un palmarés di tutto rispetto (tra cui una tappa alla Vuelta dello scorso anno e il secondo posto alla Freccia Vallone in primavera), il trentaduenne mendrisiotto è andato all’attacco da lontano, assieme allo slovacco Peter Velits e ad altri coraggiosi persi poi per strada. Il ticinese ha dosato bene le energie, resistendo negli ultimi 30 km al forcing della Rabobank e degli altri squadroni, e andando così a cogliere la quarta vittoria stagionale (già due tappe e la classifica del prestigioso Giro di Catalogna per lui): alle sue spalle la lotta si accende sulle rampe verso Arosa, aiutata dal fatto che, nel primo pezzo di salita, la maglia gialla Rui Costa aveva dato chiari sintomi di difficoltà. Come detto, la Rabobank lavora tanto, ma alla fine non è il capitano Gesink a cogliere il risultato degli sforzi degli arancioni: i più in forma sono infatti i rivali Nieve, Leipheimer e Schleck, che riescono a staccare il resto del plotone e a giungere sul traguardo, in quest’ordine, a 1’15” dal vincitore. Gesink li segue ad una ventina di secondi, poi Kreuziger ad 1’56” mentre Rui Costa arriva a 2’05”; il portoghese, letteralmente piegato in due una volta sceso di bicicletta, deve ringraziare il gregario di lusso Alejandro Valverde, fondamentale, soprattutto nel tratto finale in falsopiano, per limitare i danni e conservare la maglia di leader.
Tuttavia, il tappone conclusivo di domani (216 km tra Näfels e Sörenberg) prevede ben due GPM hors categorie (Glaubenbielen e Glaubenberg), prima del traguardo su un colle di seconda categoria: la favola del 26enne di Pòvoa de Varzim potrebbe bruscamente interrompersi ad un passo dal traguardo, visto che i suoi primi sei inseguitori sono compresi nell’arco di 43”. In particolare, Schleck e Leipheimer, rispettivamente secondo e terzo a 14” e 21”, hanno dato l’idea di avere una marcia in più in salita.
Marco Regazzoni

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