Obiettivo raggiunto,
vincendo ma non convincendo. L’Italia, infatti, si qualifica per i quarti
di finale di Euro 2012 superando per 2-0
un’Irlanda mediocre in difesa e assolutamente sterile davanti. In
contemporanea, la Spagna sconfigge
soffrendo l’Irlanda (Jesus Navas all’88’) ed evita per un soffio una
clamorosa eliminazione, che sarebbe avvenuta con il pareggio a reti bianche. Ma
torniamo agli azzurri.
A Poznan Cesare Prandelli cambia un po’ l’undici iniziale
rispetto ai primi due incontri: difesa a
quattro, con Abate al posto di Maggio, Balzaretti per Giaccherini ed il
rientrante Barzagli per Bonucci. Davanti, invece, spazio a Di Natale, con il
convalescente Balotelli relegato in panchina. L’avvio è spaventoso, gli uomini
di Trapattoni vanno vicini al vantaggio dopo appena 8’’ di gioco, ma poi gli
azzurri comprendono l’importanza della posta in gioco e prendono in mano le
redini del match. Il gol, però, non arriva. E allora ci deve pensare il ‘folletto’
Cassano, che, nel buio della sua
prestazione, pesca dal cilindro il colpo di testa che vale l’1-0 al 35’. Nella
ripresa cambiano gli uomini, ma non la sostanza. L’Italia attacca, ma non trova
il raddoppio, mentre le poche, pochissime folate offensive dell’Eire sono ben
neutralizzate da Buffon e compagni. Entra anche Balotelli, quello inesperto e inadatto alla Nazionale, che in pieno
recupero, con gli avversari in 10, trova il 2-0 con una formidabile girata al volo su azione di calcio d’angolo: titoli di
coda, azzurri ai quarti insieme alla Spagna e Croazia e Irlanda eliminate.
Adesso il futuro è
incerto: il gioco latita ancora parecchio, viviamo di spunti ‘casuali’ dei
nostri giocatori con qualità maggiore (Cassano, Pirlo, Balotelli ed in parte
Diamanti), ma almeno la difesa sembra essere sistemata: errore di Chiellini con
la Croazia a parte, infatti, la terza linea è stata tutto sommato convincente. La
rivale nel prossimo turno sarà Francia o
Inghilterra, se non addirittura (ma è impensabile) l’Ucraina. Non potremo
più sbagliare, dentro o fuori. Questa
Nazionale ha le qualità per fare bene, ma deve ancora svilupparle a fondo.
Ad esempio, sfruttiamo poco gli
inserimenti senza palla dei
centrocampisti quali Thiago Motta e Marchisio, per non parlare di Nocerino
in panchina, forse anche a causa dell’assenza di una prima punta in grado di
attirare su di sé i difensori avversari. Cassano, Di Natale e Balotelli,
infatti, fanno tanto movimento, ma aprono pochissimi varchi per i compagni, non
essendo portati a giocare di sponda. Altro capitolo, gli esterni: come mostrato
da Maggio e Giaccherini, anche Abate e Balzaretti sono pieni di buona volontà,
ma decisamente arretrati tecnicamente, e questo può rappresentare un profondo
limite, specialmente più avanti quando ogni minima occasione dovrà essere finalizzata,
perché potrebbe essere l’unica in tutti i 90’.
Comunque, il primo ostacolo è stato superato: siamo
sopravvissuti ad un girone sulla carta complicato e siamo ai quarti. Ora è il
momento di dimostrare il vero valore di questa selezione: o dentro o fuori, o gloria o delusione. Continueremo a sognare? Appuntamento domenica 24 a Kyev, ore 20.45.
Francesco Caligaris
Twitter: @FCaligaris
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