Temperature gelide e terreno infido, queste le premesse di un riscaldamento svoltosi quasi totalmente negli spogliatoi per ambo le squadre. Al fischio d'inizio il XV di Bruinel prova subito a mettere l'aggressività giusta in campo. Il primo vantaggio, però, è per i galletti, che avevano sfruttato un capovolgimento di fronte partito da un calcio di Burton andatosi a fermare contro gli estremi bleus. Sullo sviluppo dell'azione l'arbitro fischia un calcio di punizione, che Yachvili piazza senza troppi patemi. Dopo 18', 6 dopo il piazzato dei padroni di casa, l'Italia vuole far intendere di essere in partita e un drop di Burton ci riporta in parità. Come detto i meccanismi vanno ancora oliati e un buco centrale di Lo Cicero e Ghiraldini sui 22 permette a Rougerie di passare per andare a schiacciare la palla in meta. Reazione azzurra con gli uomini capitanati da Sergio Parisse, autore di un'ottima prestazione, che stazionano stabilmente nella metà campo avversaria, fino a trovare il calcio piazzato del -4 a 11' dalla fine del primo tempo: 10-6 per la Francia. Al 35' Malzieu porta la palla oltre la linea di meta per la seconda volta: 15-6. L'Italia prova a giocare anch'essa per la meta, ma il bersagli grosso non arriva, anche a causa di alcuni errori che per quanto banale tarpavano le ali ad azioni costruite anche bene. Si va all'intervallo con punteggio invariato.
Il rientro in campo degli uomini di Bruinel è buono e in sei minuti guadagniamo due punizioni. La seconda viene trasformata, sempre da Burton, e l'Italia rientra in distanza inferiore al break. 7' e Yachvili riallunga. Qui terminano, di fatto, le speranze azzurre, che subiscono un'altra meta nel giro di 240''. Trinh-Duc, Rougerie e Clerc superano la nostra retroguardia con un'azione di stampo quasi calcistico: 25-9. Al 60esimo il nuovo entrato Botes mette la terza punizione per gli azzurri, che continuano a spingere nonostante il punteggio. Al 71' giallo per Geldenhuys che lascia i suoi in inferiorità, spianando la strada per la terza meta transalpina. 30-12 sarà il punteggio finale: l'Italia sconfitta ci prova fino alla fine anche con l'uomo in meno. In attesa di trovare un assetto definitivo anche con il ritorno di Mirko Bergamasco, il primo test è superato. Non col massimo dei voti, certo, ma la sufficienza è più che lecita.
Gianluca Santo
Gianluca Santo
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