Una decina di giorni fa ha deciso di terminare la sua carriera uno dei più grandi spadisti italiani degli ultimi 15 anni, Alfredo Rota, campione olimpico a Sidney 2000. L'azzurro ci ha concesso un'intervista in esclusiva, in cui ha tracciato un bilancio degli anni passati ed ha parlato del suo ritiro dalle competizioni e dei suoi programmi futuri.
Ciao Alfredo, hai smaltito la delusione per la mancata qualificazione olimpica?
Più che delusione sento un vuoto dato dalla mancata qualificazione; ho deciso di ritirarmi, ovviamente è una sensazione che non ho mai provato, indescrivibile.
In queste quattro tappe di coppa del 2012 non sei stato brillante, ottenendo come miglior risultato un 14esimo posto a Tallin, sconfitto dal padrone di casa Novosjolov. Se potessi tornare indietro quale sfida vorresti ripetere?
Quando le cose vanno male si pensa sempre alle ultime gare, ma una qualificazione olimpica dura un anno e le colpe vanno ricercate in dodici mesi e non nelle ultime gare.
A Londra ci sarà soltanto Paolo Pizzo. Pensi che possa trionfare come nel mondiale di Catania?
Paolo è ancora più forte rispetto a Catania, nello sport conta molto la parte mentale e lui ora sta a mille, può vincere.
Nella tua carriera hai vinto due medaglie olimpiche, una coppa del mondo e altre 8 medaglie tra Mondiali ed Europei; sei soddisfatto oppure avresti potuto portare a casa qualche alloro in più?
A sentire gli addetti ai lavori, avrei dovuto vincere tre volte tanto per il talento che ho, e li ringrazio di questo, ma io ho sempre pensato di essere un collezionista di emozioni e non di medaglie; mi bastano quelle che ho.
Il ricordo più bello della tua carriera?
Il ricordo più bello è stato telefonare a casa dopo l'Oro Olimpico e sentire mio papà non smettere di piangere.
Chi sono i compagni di squadra che ti mancheranno di più?
Ho avuto moltissimi compagni e porto il ricordo di tutti, ma in particolare penso di poter dire Milanoli e Confalonieri; loro rendevano le trasferte meno pesanti con la loro amicizia fuori dalle pedane.
Rimarrai nel mondo della scherma?
Non ho ancora deciso se rimarrò in questo ambiente anche perché fino a sette giorni fa ero un atleta
Recentemente hai partecipato al Raid d'Inverno, evento di MTB inserito nelle celebrazioni del 150esimo anniversario dell'Unità d'Italia. Dedicherai maggior tempo al ciclismo?
Più che al ciclismo dedicherò tempo al motociclismo, è la mia vera immensa passione, grazie alla rivista Motociclismo (dei veri amici) vado spesso a girare in pista. Quando sono in moto sono sempre felice.
Si parla di un tuo impiego nel calcio, è vero?
In molti mi hanno abbinato al calcio confondendo la mia stretta amicizia con l'INTER, con un impegno lavorativo, ma esiste solo un forte amore e stima reciproca di cui vado fiero.
Vi ringrazio e vi abbraccio di cuore Alfredo
Francesco Drago
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