sabato 31 marzo 2012

Presentazione del Giro delle Fiandre 2012: chi fermerà Cancellara e Boonen?

Fabian Cancellara e Tom Boonen, sarà sfida a due?
Domani 1 aprile si corre la 96esima edizione del Giro delle Fiandre (o per meglio dire, la Ronde Van Vlaanderen), seconda (dopo la Milano-Sanremo) delle cinque “Classiche Monumento” previste dal calendario internazionale.

Rispetto alle edizioni precedenti, la novità è rappresentata dal percorso. Gli organizzatori, infatti, si sono resi protagonisti di un vero e proprio restyling: addio al Grammont (o Geraardsbergen ), il totem del Fiandre, che faceva una selezione irrimediabile, il disegno è ancor più esigente. Tre muri in pavè di estrema difficoltà, da ripetersi per tre volte, attendono al varco i corridori negli ultimi 50 km: Qwaremont, Koppenberg e Paterberg decreteranno il vincitore, rendendone immortale il nome.
Cambiato anche l'arrivo, non più a Meerbeke (epilogo dal 1973), ma ad Oudenaarde.


Tutto ciò potrebbe rimescolare i rapporti di forza all'interno del gruppo, anche se Cancellara e Bonen non possono che issarsi a favoriti d'obbligo della vigilia. Sono i grandi protagonisti delle ultime edizioni e sui tratti in pavè si trovano a meraviglia, perchè possono sprigionare tutta la loro potenza e partire in progressione.
Lo svizzero è migliorato molto in salita, il fiammingo ha iniziato alla grande la stagione, facendo bottino pieno nelle corse di apertura del calendario belga.

L'approccio alla gara dei due principali favoriti è stato diverso da quello dei colleghi, sono tornati a casa ad allenarsi, evitando rischi inutili nella “Tre giorni di La Panne”.
Stanno perlustrando ogni centimetro della gara con una meticolosità mai vista prima: Cancellara ha provato il percorso addirittura già a Febbraio, Boonen in questi giorni ha studiato ogni singola pietra del pavè “di casa” e tutte le salite presenti.

I due arrivano con stati d'animo contrapposti al grande appuntamento: Cancellara non può certo ritenersi soddisfatto per quanto fatto finora sulle strade del Nord, con cadute e forature che ne hanno inevitabilmente condizionato le performance; Boonen, invece, ha ripreso la marcia vincente che da due o tre stagioni aveva smarrito. Prevarrà, in un ipotetico duello, la voglia di rivincita dello svizzero, oppure l'incredibile stato di forma del fiammingo? Staremo a vedere.

Per intanto, entrambi indicano nell'avversario il favorito, è anche questo un modo per esorcizzare ed allontanare la pressione.

Un altro fattore determinante è rappresentato dalle rispettive formazioni di appartenenza.
Se la Radioshack-Nissan si muoverà tutta in funzione di Cancellara, che sarà scortato da Markel Irizar, Yaroslav Popovych, Hayden Roulston, Jesse Sergent, ma soprattutto Daniele Bennati, Tony Gallopin e Gregory Rast, ben più difficile è capire muoverà le sue pedine la Omega Quickstep. Saranno tutti arroccati a protezione di Boonen, oppure Terpstra e Sylvain Chavanel saranno lanciati all'attacco da lontano?  Proprio il francese, al termine della vittoriosa crono a La Panne, ha dichiarato di essere pronto a recitare un ruolo di primo piano al Fiandre: "Domani Boonen sarà il nostro capitano. Ha già vinto due volte il Giro delle Fiandre ed è il numero uno, ma io avrò un ruolo importante nella squadra. Ed è importante sapere che la Omega Quickstep non è l'unica squadra nella corsa di domenica, ci sono tante altre squadre forti".
Fra Chavanel e Boonen, inoltre, al di là delle parole, non scorre buon sangue: lo scorso anno il belga scatenò la bagarre nel gruppo con il transalpino in fuga, partì Cancellara che in breve lo riprese, poi la vittoria andò a Nick Nuyens, inaspettatamente.

Proprio la variabile sorpresa non può essere trascurata, le insidie si nascondono dietro ogni curva e dentro ogni pietra del caratteristico selciato, basti considerare il rischio di una foratura.

Tutto ciò contribuisce a rendere ancora più spettacolare queste corse, proprio perchè imprevedibili, ognuno dei concorrenti può sognare il proprio arrivo a braccia alzate sul traguardo.

Cancellara e Boonen dovranno comunque guardarsi bene alla spalle, c'è una folta schiera di outsiders temibilissimi pronti a rovinare la festa. Detto di Chavanel, sono pronti a mettere lo zampino il talentino Peter Sagan e soprattutto un Philippe Gilbert che, seppur non in stato di grazia non può essere mai sottovalutato: la tripletta delle Ardenne dello scorso anno lo ha designato come uno dei  “Big Three” delle Classiche.
I nomi dei pretendenti non terminano certo qui, ci sono anche i vari Boasson Hagen, Vanmarcke, Breschel, Van Avermaet, Haussler, Terpstra (anch'egli compagno “di lusso” di Boonen), Freire, Hushovd, Flecha, Leukemans, Degenkolb, Devolder (trionfatore nel 2008 e 2009), Goss, Lagenveld, Maaskant, Vansummeren, Boom, Hincapie (alla 17esima partecipazione), ecc.

Manca qualcuno in questo elenco? Assolutamente, gli italiani Pozzato, Bennati, Oss, Ballan (re delle Fiandre nel 2007), Marcato.
Sul primo in particolare vanno riposte le nostre speranze, chissà che qualcuno di questi non faccia un bello scherzo d'aprile, regalando nuovamente all'Italia un successo di prestigio che nelle Classiche Monumento da troppo tempo si fa attendere.

L'immortalità non è un dono, l'immortalità è una conquista; e solo coloro che lottano allo  stremo la possederanno”: i versi del poeta statunitense Edgar Lee Masters ben rappresentano lo spirito delle Classiche del Nord che emozioneranno gli appassionati in questa primavera, nella quale a rifiorire sarà anche un ciclismo dai sapori intensamente “antichi” e, sempre più spesso, perduti.


I 16 MURI DEL FIANDRE:


Numero Muro Lunghezza pavè    % media  % massima  km percorsi  km all'arrivo
1 Taaienberg 530 500    6.6  10  109.3  147.6
2 Eikenberg 1300 1200    6.2  10  115.7  141.2
3 Molenberg 463 300    7  14.2  131.3  125.6
4 Rekelberg 800 -    4  9  145.7  111.2
5 Berendries 940 -    7  12.3  149  107.9
6 Valkenberg 540 -    8.1  12.8  156.8  100.1
7 Oude Kwaremont 2200 1500    4  11.6  179.5  77.4
8 Paterberg 360 360    12.9  20.3  183  73.9
9 Koppenberg 600 600    11.6  22  189.6  67.3
10 Steenbekdries 700 -    5.3  6.7  194.9  62
11 Kruisberg Hotond 2500 -    5  9  210.1  46.8
12 Oude Kwaremont 2200 1500    4  11.6  220  36.9
13 Paterberg 360 360    12.9  20.3  223.4  33.5
14 Hoogberg Hotond 3000 -    3.5  8  230.4  26.5
15 Oude Kwaremont 2200 1500    4  11.6  240.2  16.7
16 Paterberg 360 360    12.9  20.3  243.6  13.3




Dopo il classico inizio pianeggiante, prima difficoltà al chilometro novanta col Nokereberg, seguito da Taaienberg, Eikenberg, Molenberg, Rekelberg, Berendries e Valkenberg. Nel finale saranno affrontati tre volte Oude Kwaremont e Paterberg.
Dall'ultimo muro al traguardo ci sono 13 km di pianura.
Il muro più difficile di tutto il Fiandre 2012 è il Koppenberg, Oude Kwaremont e Paterberg i passaggi chiave.


Andrea Skarabot

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