giovedì 8 marzo 2012

Europei di lotta: Italia, non ci siamo proprio. Perché non si cambia?



Niente di nuovo sotto il sole. Minguzzi a parte, il quale domenica cercherà di ridare ossigeno ad una nazionale a dir poco opaca, l'Italia di lotta è rimasta lontanissima dal vertice nelle prime tre giornate dei Campionati Europei di lotta. Inutile nasconderlo: a questi livelli non siamo competitivi.


Gli unici due atleti a passare un turno sono stati lo stileliberista Raimondo Campagna (66 kg) e la lottatrice Silvia Felice, mentre hanno trovato disco rosso al primo incontro Francesca Mori (51 kg), Valentina MInguzzi (55 kg) e Carmelo Lumia (74 kg).

Domani debutterà in una rassegna europea seniores la grande speranza Dalma Caneva (72 kg), che potrebbe costituire l'elemento determinante per rilanciare almeno il settore femminile nel prossimo futuro.

Nello stile libero, invece, la situazione è drammatica da decenni, ma, come spesso accade nel Bel Paese, gli allenatori e gli atleti che non ottengono risultati non solo non vengono accantonati, ma conservano comodamente le proprie posizioni per anni.

Le cose non vanno troppo meglio nella greco-romana ed i passati exploit del solo Minguzzi non possono nascondere un livello abissalmente distante da quello delle grandi potenze mondiali.

La lotta italiana è diventata poco più di una comparsa ed, a partire dall'inizio del prossimo quadriennio olimpico, cioè dal prossimo settembre, dovrà dare vita ad una vera e propria rivoluzione copernicana, affidandosi a tecnici 'moderni' e di comprovata esperienza internazionale ed innovando la gestione e l'organizzazione dei settori giovanili, escludendo infine dalla nazionale quegli atleti non in grado di garantire partecipazioni almeno dignitose.

Federico Militello

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