mercoledì 14 marzo 2012

Intervista esclusiva ad Elena Linari, giovane talento del calcio femminile italiano


Elena Linari, nata a Firenze il 15 aprile 1994, difensore del Primadonna Firenze Calcio Femminile, squadra che attualmente milita in Serie A.

La giovane toscana, che ha mosso i suoi primi passi da calciatrice con i ragazzini della sua età, attualmente veste la maglia della nazionale femminile under 19 ed è una delle colonne portanti della compagine viola.

E’ reduce dal Torneo "La Manga" che si tiene ogni anno in Spagna e che si è concluso con due sconfitte e una vittoria per la selezione tricolore. Questi i risultati in ordine cronologico: Norvegia – Italia : 2 – 1 ; Italia – Francia : 4 – 0 ; Svezia – Italia : 4 – 0 .

L'abbiamo intervistata per farci raccontare i suoi obiettivi presenti e futuri e come è nata la sua passione per questo sport.





Come e quando nasce la tua passione per il calcio?

“La mia passione per il calcio comincia all’età di 5 anni in modo del tutto casuale. Un giorno infatti un mio amico mi chiese di andare a fare i provini per la squadra vicino a casa nostra chiamata Atletica Castello. Decisi di provare, anche perché mi piaceva giocare e da quel momento in poi non ho più smesso. “

Prima del Firenze c’è stata qualche altra squadra?



“Prima del Firenze ho solo giocato in altre squadre maschili, la prima è stata appunto quella dell’Atletica Castello e la seconda la S.C. Desolati che poi mi ha messo in contatto con la società in cui sono attualmente tesserata.”



Che ricordi hai di quando giocavi con i maschietti?



“Giocare con i maschietti mi ha reso forte perché loro dicono le cose in faccia alle persone e anche se sono piccoli non si vergognano. L’esperienza maschile per me è stata fondamentale anche perché è grazie a loro che ho imparato la tecnica di base, che nel campo femminile viene spesso trascurata a causa del poco tempo che gli allenatori hanno a disposizione. In generale comunque mi sono sempre divertita, anzi non volevo venire via, anche per il fatto che io ero l’unica femmina e quindi ero rispettata e ammirata.”



Quali sono le tue caratteristiche principali?

“Sicuramente la mia dote principale è il tiro, dispongo di una grande forza, però devo ancora riuscire a renderla controllarmi e a trovare il giusto feeling tra forza e precisione.”



Il tuo gol più bello?

“Premetto di non aver segnato molto, essendo un difensore, ma il gol più bello l’ho segnato l’anno scorso in un momento di crescita della squadra. La prima parte di campionato non era andata per niente bene, poi c’è stato il cambio allenatore e le cose si sono messe un po’ meglio; il goal non è stato bello anche perché era un rigore però quello per me è stato il primo goal in serie A e quindi non lo potrò mai dimenticare. Abbiamo vinto 3-2 contro il Sud Tirol in casa e io ho segnato proprio il gol finale.”



La cosa che ti emoziona di più in campo?



“Diciamo che in campionato non provo emozioni, ma “sento” le partite a seconda dell’importanza con più o meno pressione. In Nazionale invece la cosa che più mi emoziona è certamente l’inno perché mi fa veramente capire l’importanza di vestire la maglia azzurra e di rappresentare tutta una nazione.”


La squadra che temi di più in questa stagione?



“Sicuramente la Torres è la squadra più temuta in assoluto e anche la favorita al titolo, io però temo anche altre 3 squadre: Bardolino, Tavagnacco e Brescia perché stanno emergendo e creando gruppi forti con grandi margini di miglioramento in tempi brevi.”



Come vedi il livello del calcio femminile in Italia attualmente?



“Non lo vedo proprio bene anche perché ci sono troppe lacune rispetto ai campionati esteri, bisognerebbe riuscire a far investire più soldi, in modo da rendere i club più competitivi e adeguata ad una categoria come la serie A perché ora come ora la situazione, almeno per la maggior parte delle società che militano in questo campionato, non è certo positiva o rivolta ad un investimento per un miglioramento in tempi brevi. All’estero quasi tutte le atlete che giocano nelle massime serie sono professioniste o comunque sono tesserate in società competitive e professionali.”



Hai mai pensato a un’esperienza all’estero?



“Sì e ci penso anche adesso. Penso che sia, almeno per me, l’unica soluzione per soddisfare e seguire il mio obiettivo. Credo che finita la scuola andrò in una società straniera anche per mettermi alla prova, non solo dal punto di vista linguistico, ma anche sportivo e psicologico.”



Ormai sei una presenza fissa in Nazionale, cosa significa per te vestire la maglia azzurra e cantare l’Inno Nazionale in tutto il Mondo?



“Un po’ ho già risposto con le altre domande, ma vestire la maglia è una grande responsabilità perché ti senti sulle spalle non solo la tua nazione, ma anche le altre ragazze che come te giocano a calcio. Portare poi i colori della mia Nazione in tutto il mondo è una vera gioia e un grandissimo onore.”



Pensi che la Nazionale sia pronta a lottare per un posto sul podio ai prossimi Europei?


“Mi auguro di sì, ma noi abbiamo delle carenze importanti, causate dalla disorganizzazione delle società e del campionato, che altre nazioni non hanno. Noi però giochiamo con il cuore e con la voglia di emergere che spesso molte nazioni non hanno e questi fattori riesco, certe volte, a sopperire alle nostre mancanze.”



Quando giocate contro selezioni come Germania, Usa e Brasile, avete ancora un po' di timore reverenziale?




“Abbiamo stima di loro, ma quando ci giochiamo contro non abbiamo paura, anzi solo una grande voglia di dimostrare che anche noi, nonostante le carenze, possiamo tenergli testa. Spesso infatti queste nazioni deridono il calcio femminile e a noi giocatrici dà molta noia questo fatto, anche per questo abbiamo ancora più carica e più motivazioni.”


Non pensi che, per far crescere il calcio femminile in Italia, bisognerebbe fare come in Inghilterra dove club come Man Utd, Chelsea, etc. hanno anche la squadra femminile? Il presidente De Laurentis aveva proposto una cosa del genere per il Napoli, ma poi non se n'è fatto più niente. Qual è la tua opinione a riguardo?

“Io ho sempre sostenuto che l’unica soluzione del calcio femminile sia questa, ma dobbiamo cominciare a metterla in pratica perché sicuramente per rendere tutte le società competitive serviranno un po’ di anni; quindi prima le società maschili si muovono prima possiamo far capire a tutti che esiste un calcio femminile di grande livello, per niente inferiore a quello maschile.”



Cosa miglioreresti di questo sport? In che modo si può avvicinare il pubblico al calcio femminile?



“E’ dura far cambiare idea alle persone che in Italia hanno sempre conosciuto e visto il calcio maschile. Un’idea potrebbe essere quella di farci giocare dopo le partite di serie A maschili, non facendo pagare il biglietto alla gente; sicuramente qualche persona potrebbe essere incuriosita nel vedere delle donne giocare e lottare. In questo modo potrebbe anche cambiare l’idea della donna vista sempre come una schizzinosa e impaurita da tutto.”



Che tipo di campionato è il vostro?



“Quest’anno il campionato si è diviso in tre tronconi: il primo punta a vincere il titolo, un altro in cui ci sono squadre di mezza classifica e l’ultimo in cui molte squadre si giocano la permanenza in A. In generale però non abbiamo partite già con il risultato scontato perché ogni punto quest’anno è prezioso, quindi non conta contro chi giochi, l’importante è cercare di fare punti.”



Qual è il vostro obiettivo per questa stagione?



“Noi puntiamo alla salvezza, come l’anno scorso. Come ho detto è dura perché ogni sabato dobbiamo giocare una finale e non siamo una società che può contare molti cambi, quindi molte giocatrici giocano per tutto il campionato, senza mai poter avere un minuto di pausa o addirittura stare un’intera partita in panchina.”




Come passa la giornata una calciatrice di serie A?



“In realtà dovrebbe solo giocare a calcio, ma non essendo professioniste, molte lavorano o come me vanno a scuola, sia all’università che al liceo. Io la mattina vado a scuola (liceo scientifico bilingue), nel pomeriggio faccio i compiti e poi vado a fare l’allenamento, se non li ho finiti continuo a studiare anche dopo cena.”



Hai un gesto scaramantico prima della partita?

“No perché non sono scaramantica, ma molte giocatrici lo fanno.”

Cosa ti auguri per questo tuo 2012 calcistico?

“Intanto di passare alla terza fase del campionato Europeo con la Nazionale,  di salvarmi con il Firenze, di arrivare alla finale del Campionato Europeo, che l’anno scorso abbiamo sfiorato e poi di andare a giocare il Mondiale, senza avere un obiettivo preciso, solo dare il massimo e arrivare più avanti possibile.”

"La Manga", che torneo è stato? 

“È stato un torneo fantastico, abbiamo giocato contro squadre di ottimo livello ed è stato un buon test in previsione della seconda fase del Campionato Europeo! Il posto in cui abbiamo alloggiato è veramente unico, con una vista unica e intorno tutti i campi da golf. Io inviterei tutti a passare almeno 5 giorni in questo club, anche solo per rilassarsi e giocare a golf. I campi sono vicini ai vari hotel. Siamo state "coccolate" dal primo all'ultimo giorno e abbiamo avuto un'ottima accoglienza. Le prestazioni della squadra sono state soddisfacenti,togliendo l’ultima partita dove c’è mancata la giusta grinta e il risultato.”

Ti senti di dover ringraziare qualcuno per dove sei arrivata sino ad ora?

“Ringrazio la mia famiglia, perché mi ha sempre sostenuto, tutti gli allenatori che mi hanno aiutato a crescere, il Firenze, che essendo la mia prima squadra femminile, non potrò mai dimenticare;  poi Mister Sbardella e Rita Guarino, che mi hanno aiutato a crescere durante i miei anni passati in Under 17 e poi il Mister dell’Under 19, Corradini, che ha sempre creduto in me e che mi sta facendo crescere, anche con l’aiuto del suo staff tecnico. Infine vorrei ringraziare di cuore Paolo Giordani, il preparatore atletico sia dell’U.17 e 19 che aiuta tutte quante le atlete e che mi ha sempre aiutato ad impostare il lavoro estivo e stagionale, rendendosi sempre a disposizione.”



Cosa ti senti di dire a tutte le ragazze che coltivano questa passione? Hai qualche consiglio da dare?

“Non mollate, spesso molte persone non saranno d’accordo dello sport che praticate, ma voi non dovete arrendervi. Coltivate il vostro sogno e vedrete che i sacrifici poi daranno i loro frutti.”


Giada Di Camillo

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