Peter Sagan precede Roman Kreuziger sul traguardo di Chieti |
Lo schema di gara è quello classico, che vede la fuga avvantaggiarsi nelle prime fasi della corsa. A provarci sono Mondory, Pirazzi, Pagani, Urtasun, Hulsmans, Brutt e Boaro. Il loro vantaggio cresce rapidamente e già dopo 26km di corsa, e 18 di fuga, è di quasi 9'. La forbice massima tra fuggitivi e gruppo è registrata a 175 km dal traguardo, quando il divario è superiore ai 10'. Il gruppone, tirati per larghi tratti dalla Liquigas, si avvicina inesorabilmente e di conseguenza si rompe anche l'accordo tra i battistrada: se ne vanno in 4, Brutt, Pirazzi(transitato per primo sui 2 gran premi della montagna, rafforzando il primato nella classifica degli scalatori), Urtasun e Boaro. L'ultimo a desistere, quando mancano solo 12km al traguardo è il russo Pavel Brutt, che aveva cercato in precedenza l'azione solitaria.
Negli ultimi 2km, i più impegnativi, si scatena la bagarre. Il primo a rompere gli indugi è l'indomito olandese della Vacansoleil Johnny Hoogerland, che taglierà il traguardo sesto, ripreso in poco tempo dall'azione di Roman Kreuziger. Al ceco si accodano Sagan, Vincenzo Nibali, Chris Horner e Danilo Di Luca. Questi sono i cinque che andranno a giocarsi il successo. Quando la strada spiana nell'ultimo chilometro prima Kreuziger e poi Nibali provano a scattare. Il messinese riesce a fare la differenza ma quando sembra lanciato verso il successo il suo compagno di squadra Sagan lo raggiunge, superandolo con una facilità disarmante. Nel finale l'italiano viene superato anche da Kreuziger, mentre Di Luca precede Horner, nuovo leader della generale, sotto lo striscione d'arrivo. Domani, con l'arrivo a Piani di Tivo, la classifica potrebbe uscirne nuovamente rivoluzionata.
Come la volata di Cavendish di due giorni fa, anche la prova odierna di Sagan è un chiaro messaggio a tutti gli avversari in chiave Sanremo: se la corsa si fa dura, lo slovacco sarebbe il primo a trarne beneficio.
Gianluca Santo
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