lunedì 16 gennaio 2012
'Inverno Azzurro': un fine settimana trionfale per l'Italia
Nel fine settimana appena concluso l'Italia ha ottenuto vittorie in tre discipline (combinata nordica, sci alpino e snowboard), mentre è salita sul podio nello sci di fondo e nello slittino. Si conferma, dunque, l'eccellente competitività del Bel Paese negli sport invernali.
La palma di stella indiscussa spetta ad Alessandro Pittin (cui nei prossimi giorni sarà dedicata una rubrica speciale di 'Inverno Azzurro'). Nella tre giorni di Chaux-Neuve il giovane friulano ha conquistato ben 3 vittorie: imprese di questo genere riescono solo ai fuoriclasse. Il rappresentante del Bel Paese non aveva mai trionfato sino ad ora, dunque questi successi potrebbero rappresentare la molla decisiva dal punto di vista psicologico per diventare uno dei campionissimi della combinata nordica. Il 21enne di Cercivento ha primeggiato in tre modi differenti: staccando il rivale Jason Lamy-Chappuis nel corso degli ultimi 2 km, battendo lo stesso rivale transalpino in volata e realizzando una gara in solitaria dopo aver realizzato un salto da quarta piazza provvisoria. Pittin, insomma, è in grado di vincere in qualsiasi modo, ma l'impressione è che, qualora raggiunga una maggiore continuità di rendimento dal trampolino, possa diventare imbattibile per gli avversari, poiché in questo momento è inavvicinabile nello sci di fondo. L'alfiere tricolore, sebbene lo neghi (forse scaramanticamente), ormai risulta in piena lotta per la sfera di cristallo, dato che in classifica generale deve recuperare appena 108 punti a Lamy-Chappuis. Molto dipenderà da come il carnico riuscirà a difendersi dai trampolini grandi, cioè quelli in cui fino ad ora ha incontrato maggiori difficoltà; i trionfi recenti, tuttavia, potrebbero produrre benefici anche sotto questo punto di vista. Inoltre è apparso palese come il campione olimpico francese soffra, e non poco, l'ascesa del fenomeno italiano, poiché si tratta del primo atleta nell'ultimo triennio che ne sta seriamente impensierendo il trono. La contesa è tutta da giocare: come anticipato qualche settimana fa, siamo alle porte di una rivalità che potrebbe segnare un'era di questa disciplina.
Con la vittoria di Daniela Merighetti ed il terzo posto di Christof Innerhofer, l'Italia in questa stagione ha conquistato almeno un podio con tutte le sue squadre (velocisti/e e discipline tecniche), scoprendosi finalmente competitiva in tutti i rami dello sci alpino (in attesa anche dell'imminente rientro di Nadia Fanchini).
Quella della Merighetti è stata la gara della vita? Probabilmente sì, perché nell'epoca attuale monopolizzata da quella che forse verrà ricordata come la sciatrice più grande di sempre, l'americana Lindsey Vonn, senza dimenticare campionesse del calibro di Riesch, Maze, Gut e Fenninger, trionfare nelle prove veloci appare decisamente arduo, dunque l'impresa della 30enne bresciana assume ancora maggior valore. Già prima di Cortina la rappresentante del Bel Paese aveva mostrato dei chiari progressi dal punto di vista tecnico, anche se peccava dal punto di vista della continuità. Difficilmente la Merighetti diventerà una big del circuito, ma questa vittoria potrebbe costituire l'input per lottare sporadicamente per qualche podio di prestigio. Tra le giovani, poi, bisogna segnalare i progressi della campionessa del mondo juniores Elena Curtoni, in crescita costante in SuperG.
Per l'Italia, inoltre, è fondamentale il ritorno ad altissimi livelli di Innerhofer dopo una prima parte di stagione costellata da infortuni e cadute. L'iridato di Garmisch ha saputo ottenere un podio importantissimo su una pista, quella di Wengen, che in passato non aveva mai gradito particolarmente, dunque si tratta di un segnale importante sulla (difficile) strada della polivalenza. In ripresa anche Peter Fill, mentre Dominik Paris può essere sempre più considerato il discesista del futuro, capace di esprimersi al meglio su qualsiasi tipo di tracciato.
Continua la stagione magica dello snowboard, con Roland Fischnaller che ha ottenuto il terzo successo stagionale (oltre al terzo posto di Jauerling) precedendo in finale il compagno di squadra Aaron March a Bad Gastein. Da ormai un biennio quella tricolore è la nazionale da battere nel PSL, specialità che, fortunatamente, è stata inserita nel programma olimpico a partire da Sochi 2014. In classifica generale 'Fisch' è salito in testa con un centinaio di punti di vantaggio sul fuoriclasse austriaco Benjamin Karl. Quest'ultimo, tuttavia, resta favorito per sfera di cristallo, poiché al termine della stagione mancano 5 gare, di cui però 4 sono dei PGS, ovvero la specialità preferita dall'atleta bianco-rosso. Tuttavia è indubbio che il 31enne altoatesino si giocherà fino in fondo le sue carte, puntando sulla grande continuità di rendimento raggiunta in questi mesi.
Il terzo posto di David Hofer e Fulvio Scola nel team sprint di Milano costituisce una vera e propria boccata d'ossigeno per un movimento che sta attraversando un momento non così semplice. Tuttavia non è tutto così nero nello sci di fondo italiano. Abbiamo un 21enne come Federico Pellegrino già competitivo nelle sprint e con buone chances di diventare uno dei grandi in questa disciplina nell'arco di qualche anno. Nelle distance, inoltre, è emerso quest'anno Roland Clara, che in gare con partenze ad intervalli (come sarà ad esempio la 15 km skating dei Mondiali di Fiemme 2013) può senza dubbio puntare al podio. Inoltre la staffetta tricolore, con 2 tra Fabio Pasini, Giorgio Di Centa e Valerio Checchi nelle prime due frazioni in alternato, Clara in terza ed Hofer in quella conclusiva potrà realmente ambire alle prime 5 posizioni nelle grandi rassegne internazionali. A livello juniores, inoltre, si sta mettendo in luce il giovanissimo Claudio Muller, atleta completo ed in grado di primeggiare sia nelle sprint che nelle distance: potrebbe essere il polivalente che cerchiamo da anni.
Più delicata la questione del settore femminile, dove l'assenza di un ricambio generazionale è più marcata. In questo momento l'unica atleta che lascia intravedere sprazzi di classe è la 20enne sprinter Gaia Vuerich.
Infine chiudiamo con gli sport da budello. Nello slittino l'Italia ha ottenuto un'importante seconda piazza nel team-relay, mentre Zoeggeler nel complesso ha ottenuto un quarto posto incoraggiante sul catino a lui meno favorevole, ovvero quello di Oberhof. Sempre più competitivo il doppio dei giovani Rieder-Rastner, i quali, prima di ribaltarsi nella seconda manche, erano in piena lotta per il podio.
Si profila una stagione da dimenticare, invece, per Simone Bertazzo nel bob, lontanissimo dai risultati e dalle vittorie ottenute lo scorso anno. La speranza è la prossima gara sull'impegnativa pista di St. Moritz possa ridare fiducia al 29enne di Pieve di Cadore, considerando che i Mondiali si disputeranno sull'amato budello di Lake Placid. In un periodo così felice per gli sport invernali azzurri, manca solo l'acuto dal bob.
Federico Militello
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