Sarà al via domani la 98esima edizione della Liegi-Bastogne-Liegi,
ultima grande classica primaverile prima dell’inizio, fra due settimane, del
Giro d’Italia. 257.5 km con partenza
a Liegi, trasferimento fino a Bastogne (sul confine con il Lussemburgo) e
ritorno proprio nel capoluogo belga, attraverso undici importanti asperità che stancheranno all’inverosimile tutti
i partecipanti, già provati dall’Amstel Gold Race e dalla Freccia Vallone disputate
in questi sei giorni.
La prima salita, la Cote de la Roche-en-Ardenne, è posta 70
km dopo la partenza, ma verosimilmente
la corsa si deciderà a partire dai -60 km al traguardo, con l’imbocco, in
successione, di Maquisard, Mont-Theux,
Cote de la Redoute, Cote de la Roche aux Facons e, infine, dell’ultimo
strappo, quello di Saint-Nicolas, dai -5
km fino alla fine. Sarà importantissimo, però, non rimanere attardati in
nessuna ascesa, perché la storia ha spesso insegnato che, se Amstel e Freccia
si decidono prevalentemente su Cauberg e Mur de Huy, nella Doyenne bisogna rimanere
concentrati al 100% per tutta la durata della corsa.
L’anno scorso a trionfare, al termine della settimana più
emozionante della propria vita, fu Philippe
Gilbert, che confermò a Liegi il suo strapotere nelle corse di un giorno
conquistando il triplete delle
Ardenne. Il belga in questa stagione è apparso ancora non al top, ma i
piazzamenti delle ultime classiche sembrano presagire ottimi segnali in vista di domani. Stesso discorso per Vincenzo Nibali, che tenterà di
riportare in Italia un successo che manca dall’impresa di Danilo Di Luca del
2007, ma non vanno dimenticati nemmeno altri azzurri quali Damiano Cunego (ma si farà sentire il tanto freddo patito durante
il Giro del Trentino?) e, perché no, il padrone del Cauberg Enrico Gasparotto.
Anche la Spagna
arriva agguerrita, con Samuel Sanchez,
Purito Rodriguez (al quale però non sono adatti percorsi così duri) e Alejandro Valverde, che a Liegi ha già
esultato nel 2006 e nel 2008. Infine, attenzione ai soliti fratelli Schleck (sul podio nella scorsa edizione) ed a possibili outsider quali lo svizzero
Micheal Albasini, ottimo secondo sul Mur de Huy.
Francesco Caligaris
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