Nel suo percorso verso la finale Vezzali aveva eliminato nell'ordine la francese Huin (10-8), la russa Myasnikova (15-5), la connazionale Benedetta Durando (15-12) e la polacca Wojtkowiak.
Poca strada, invece, per tutte le altre azzurre che hanno preso parte alla competizione (anche se, con tre atlete tra le prime 8, di cui due ad occupare i primi due gradini del podio, ci si può anche accontentare): agli ottavi si era fermata la corsa di Elisa Di Francisca (9-15 dalla francese Guyart), mentre ai sedicesimi erano uscite l'intramontabile Giovanna Trillini (13-15 con la tunisina Boubakri), Martina Batini (13-15 con la francese Maitrejean) ed Ilaria Salvatori (15-8 dalla Wojtkowiak). Si era arresa al primo turno, infine, Alice Volpi (13-15 con la giapponese Sugawara).
Federico Militello
Sulle donne mi sento relativamente tranquillo, nel senso che sia Vezzali, sia Errigo, sia Di Francisca sono in grado di vincere a Londra; probabile (non sbilanciamoci troppo...) che alla fine a vincere sia una di loro tre. Anche nella prova a squadre, facendo tesoro degli errori del passato (vedi Pechino e Catania), potrebbero e dovrebbero imporre la loro maggior classe usando la testa e controllando i nervi. Chi mi preoccupa, invece, sono i fiorettisti: quest'anno li vedo discontinui sia nelle prove individuali che in quelle a squadre. Anzi, non vorrei che il brutto clima intriso di rancori e acredine alla fine giocasse contro la squadra. Se così fosse forse sarebbe addirittura meglio fare scelte difficili e dolorose. Se non altro si recuperebbe unità e compattezza.
RispondiEliminaCiao!
Gabriele
Io sono tranquillo anche per i maschi, Baldini e Cassarà nelle occasioni che contano non tradiscono mai. Il fioretto femminile a squadre deve assolutamente vincere, mentre per i maschi, seppur favoriti, la concorrenza è più agguerrita!
RispondiEliminaA presto!