martedì 10 aprile 2012

Pozzato, i motivi di un'esplosione mai avvenuta

Filippo Pozzato in maglia Katusha, quest'anno corre per la Farnese Vini-Selle Italia

Era atteso nell'ultima Parigi-Roubaix, ma ancora una volta le speranze sono rimaste tali, non concretizzandosi nel giorno della corsa: lasciando perdere un Boonen imprendibile, Filippo Pozzato ha infatti tradito le attese (a causa di una caduta, che lo ha costretto al ritiro) generate dal suo talento per la bicicletta.


Il biondo di Sandrigo, infatti, ha una predisposizione naturale per la bicicletta, così importante che la categoria dilettanti l'ha saltata, come i fuoriclasse, facendo il salto doppio: da Juniores a Professionista nel 2000, con la Mapei.

Le vittorie non tardano ad arrivare, facendo di Pozzato una star a livello mondiale ed uno dei corridori più importanti del Bel Paese: nel 2003 primeggia nella classifica generale della Tirreno-Adriatico; nel 2004 timbra la 7.a tappa del Tour de France (Châteaubriant - Saint-Brieuc); nel 2006 il vicenzino fa sua la Classicissima, la Milano - Sanremo; nel 2007 e 2010 conquista altre 2 tappe rispettivamente al Tour (5a tappa, Chablis - Autun) ed al Giro ( 12a tappa, Città Sant'Angelo - Porto Recanati).

Proprio il 2006 con il trionfo nella Classica di Primavera sembra poter lanciare Pozzato nella ristrettissima elite del ciclismo mondiale.
A 24 anni era nella parabola ascendente della carriera, l'aver ottenuto un primo importante successo poteva essere uno sblocco dal punto di vista psicologico, eppure da allora Pozzato ha scritto pagine di ciclismo in cui le parole ricorrenti sono: aspettative, attese, rimpianti, sfortuna.

La domanda che è lecito porsi è la seguente: quali sono le ragioni di tale “passaggio a vuoto”?

Tanti, troppi i piazzamenti di prestigio, fra i quali spiccano i seguenti: secondo posto nella Milano – Sanremo del 2008 (il dispiacere più grande secondo il passista vicentino), quinto e sesto nelle ultime due edizioni; sesto nel Giro delle Fiandre del 2008, quinto l'anno successivo e secondo pochi giorni fa, anche nella massacrante Parigi – Roubaix concluse secondo nel 2009 e settimo nel 2010; in Nazionale il CT Ballerini gli consegna i gradi di capitano per il Mondiale del 2010 a Melbourne ed arriva un quarto psoto all'arrivo.

Alcuni critici asseriscono che non si allena nella maniera giusta e che in certe corse sente la pressione. Proprio quest'ultima voce potrebbe rappresentare il tasto veramente dolente del veneto, il quale ha gareggiato in formazioni di primo livello (il biennio alla Liquigas ed in Katusha lo testimonia) e da uomo di punta.

Prima di tutto, però, bisogna riconoscere il valore dei rivali con i quali si gareggia: battere Cancellare, Boonen e Gilbert è impresa a dir poco ardua, ed i tre non rappresentano che le punte di un movimento sempre più in espansione.

Ritenendolo un fuoriclasse, la sensazione diffusa è sempre quella che il meglio debba ancora arrivare: indubbiamente Pozzato ha dimostrato di possedere qualità non comuni, ma il tempo incalza. Il ragazzo a settembre festeggerà il 31.mo compleanno.

Ora o mai più, Pippo!

Andrea Skarabot

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