giovedì 16 febbraio 2012
Giorgia Apollonio: "Ai Mondiali per far bene e sognare Sochi 2014"
Giorgia Apollonio, pur essendo ancora giovanissima (compirà 24 anni nel prossimo mese di marzo), rappresenta da ormai diverse stagioni una colonna portante della nazionale italiana femminile di curling. L’atleta di Cortina d’Ampezzo, infatti, era già presente nella selezione tricolore che nel 2006 conquistò l’argento agli Europei di Basilea, riportando l’Italia su un podio continentale femminile a ben 24 anni di distanza dall’ultima volta.
Giorgia, inoltre, è stata la skip che nella passata stagione ha riportato la nazionale azzurra in prima divisione, in una formazione in cui figuravano anche la madre Claudia Alverà e la sorella minore Federica, ancora nel giro delle rappresentative juniores. Il curling, dunque, costituisce una vera e propria tradizione di famiglia, destinata a perseverare ancora a lungo.
La Apollonio, tornata nel ruolo di vice-skip dopo il rientro in nazionale di Diana Gaspari, guarda con fiducia ai prossimi Mondiali in programma a Lethbridge, in Canada, dal 17 al 25 marzo, competizione a cui l’Italia si è qualificata grazie al lusinghiero sesto posto ottenuto ai recenti Europei di Mosca, miglior risultato nelle ultime quattro stagioni. La rassegna iridata attribuirà anche i primi punti utili per strappare il pass olimpico per le Olimpiadi di Sochi 2014, evento a cui la selezione tricolore non vuole assolutamente mancare.
Agli Europei del mese di dicembre avete ottenuto un sesto posto, miglior risultato degli ultimi anni: vi aspettavate questo tipo di prestazione, oppure speravate addirittura in qualcosa in più?
“Sapevamo che non avremmo avuto problemi a rimanere in prima divisione e dunque come obiettivo ci eravamo prefissate proprio una quinta/sesta piazza. Poi è normale sperare di far sempre meglio, ma direi che è andata bene così”.
Quanto è stato importante per la nazionale il rientro dopo due anni di Diana Gaspari? Tra la skip di Torino 2006 e le altre compagne di squadra vi erano state delle incomprensioni in passato, ora è tutto superato?
“La squadra ne ha beneficiato, ma penso che non sia giusto parlare di singoli, perché in questo sport si gioca in 4 e la squadra è composta da 5 elementi. Penso che a Mosca tutte quante siamo state importanti nei nostri rispettivi ruoli. Oltre alla Gaspari, poi, era rientrata dopo diversi anni in nazionale anche Chiara Olivieri, che secondo me è un’ottima giocatrice. Personalmente non ho mai avuto grossi problemi con Diana, anzi ci rispettiamo a vicenda”.
Dagli Europei sono passati più di due mesi: in questo arco di tempo è cresciuta ulteriormente l’intesa di squadra?
“Direi di sì, anche perché noi andiamo d’amore e d’accordo e lavoriamo sodo per raggiungere lo stesso obiettivo”.
Da 2 anni il tecnico canadese Daniel Rafael è alla guida della nazionale italiana: che cosa ha portato di innovativo al nostro curling?
“Secondo me poco o nulla. A Mosca è andata bene perché abbiamo avuto un tecnico molto bravo come Brian Gray, a Cortina, invece, siamo seguite da Fabio Alverà. Aggiungo che noi ci alleniamo, ci organizziamo e partecipiamo ai tornei da sole. Ci tengo a precisare, inoltre, che noi andremo ai Mondiali allenate da Fabio Alverà e Brian Gray. La situazione non è tanto diversa con le nazionali giovanili, con le juniores che hanno vinto a Copenhagen e si sono qualificate ai Mondiali sotto la guida di Alverà ed Alberto Menardi, così come i maschietti sono allenati da Joel Retornaz (attuale skip titolare della nazionale italiana maschile, n.d.r.). In tutto questo, mi chiedo sinceramente Rafael dove sia. Da parte nostra ci piacerebbe che potesse essere più presente e partecipe”.
Quali sono i vostri obiettivi per i Mondiali?
“Uno solo: fare più punti possibili per la qualificazione olimpica”.
Quali squadre, secondo te, sono le favorite per vincere la rassegna iridata?
“Di sicuro Canada e Cina, mentre metterei l’Italia tra le out-siders”.
Nella terra della Foglia d’Acero ritieni che l'Italia possa giocarsela alla pari con tutte le altre squadre?
“Assolutamente sì. Già a Mosca abbiamo dimostrato di poter dire la nostra contro tutte le formazioni rivali. In Russia, poi, eravamo arrivate con un solo torneo di preparazione alle spalle”.
Ai Mondiali bisognerà cominciare anche a conquistare i primi punti per Sochi 2014: per l’Italia sarebbe una qualificazione olimpica storica, la prima sul campo dopo la partecipazione a Torino 2006 in qualità di Paese ospitante. Ci credete?
“Volere è potere. Lotteremo con le unghie e con i denti e giocheremo sempre con il cuore, che è una grande qualità di noi italiani”.
Come hai vissuto il passaggio da skip a vice-skip?
“Non mi è dispiaciuto, perché io so di essere una vice-skip a tutti gli effetti e mi piace moltissimo. Diana Gaspari è un ottimo skip, ha sperimentato molto più di me questo ruolo ed è stata seguita molto di più dai nostri grandi allenatori del passato. Sapevo, dunque, che con il ritorno di Diana ci sarebbe stato un avvicendamento nella posizione di skip, ma a dirla tutta le modalità con cui questo è avvenuto sarebbero potute essere diverse. Comunque io so chi sono ed i ruoli non contano più di tanto, perché il gruppo sta al di sopra di tutto e solo al suo interno sei davvero qualcuno”.
Dopo le Olimpiadi di Torino 2006, in Italia non si parla più di curling: cosa proporresti per aumentarne la visibilità ed anche per diffonderlo maggiormente tra i giovani?
“Intanto bisognerebbe lasciare spazio a persone più competenti se vogliamo far crescere il movimento attuale, perché il livello è basso e quasi imbarazzante, quando ho iniziato io le cose non erano così. Bisognerebbe anche fare degli importanti investimenti di propaganda. Non sarebbe male anche una collaborazione tra le squadre del Nord-Ovest ed il Nord-Est dell’Italia. I bambini ed i ragazzi, poi, devono essere lasciati liberi di divertirsi”.
Come vi state preparando per i Mondiali?
“Come detto, è da dicembre che ci stiamo arrangiando. Abbiamo trovato alcuni tornei dove rifinire la preparazione e ci stiamo allenando molto dal punto di vista fisico. Ci segue sempre Fabio Alverà, uno dei migliori allenatori italiani, che quest’anno, oltre a noi, ha portato ai Mondiali altre due selezioni azzurre, le juniores e le over50”.
http://wintersport-news.it/7526,News.html
Federico Militello
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