Il primo dei tre giorni che decideranno il Giro d’Italia è
passato senza troppi sconvolgimenti nella classifica generale, ma lo sforzo
estremo dei quattro passi affrontati oggi si farà sentire sicuramente nelle
gambe di tutti i ciclisti impegnati. Detto ciò, a trionfare a Cortina d’Ampezzo è la Maglia Rosa, Joaquim Rodriguez,
che regola in volata un gruppetto
formato da sei capitani. Oltre allo spagnolo, infatti, erano presenti Ivan Basso, Michele Scarponi,
Domenico Pozzovivo, Ryder Hesjedal e Rigoberto Uran. Ecco le pagelle dei
protagonisti:
Joaquim RODRIGUEZ, 10:
supera brillantemente il primo test verso la conquista della Maglia Rosa. Nell’ascesa
alla prima vera salita di questo Giro, il Passo Giau, resiste nel gruppetto dei
migliori senza mostrare (almeno alle telecamere) segni di cedimento, si
controlla negli oltre 15 km di discesa non prendendosi alcun rischio inutile e
poi beffa tutti sul traguardo in volata. Purtroppo per lui non c’erano abbuoni,
ma il vantaggio su Hesjdal (30’’) e su Basso (1’22’’) indica che, a questo
punto, è il vero favorito per salire sul gradino più alto del podio a Milano.
Ivan BASSO, 8.5:
guidato fino all’inizio del Giau da una squadra perfetta, quando si trova solo
con gli altri cinque capitani sembra piuttosto stranito e non dà mai l’impressione
di poter scattare per fare il vuoto. Forse si è risparmiato, forse è stata solo
una giornata di studio, ma intanto un’altra tappa è andata in archivio e il
distacco da Purito è ancora relativamente alto, a meno di improvvisi crolli di
quest’ultimo nelle prossime frazioni. È comunque ottimo in discesa e nel
finale, nel quale per poco non ottiene il successo parziale, recuperato dal
rivale Rodriguez solo negli ultimi 100 metri.
Ryder HESJEDAL, 9:
il canadese è la vera rivelazione di questo Giro d’Italia. Anche oggi combatte
con i migliori fino all’ultimo centimetro e per poco non li distanzia nella
discesa verso Cortina. Se resiste a Pampeago e nel tappone
Tonale-Aprica-Mortirolo-Stelvio e si presenta alla partenza della cronometro
conclusiva con 30-40 secondi di distacco, può realmente ambire a quello che
sarebbe un successo clamoroso ma, almeno per quanto dimostrato finora,
pienamente meritato.
Rigoberto URAN, 8:
la Maglia Bianca si gestisce intelligentemente e riesce ad ottenere la
soddisfazione di restare con il gruppo dei migliori in un’ascesa storica come
quella del Passo Giau. Si stacca momentaneamente in discesa, ma è bravissimo a
rientrare e a portare a termine una piccola impresa personale che gli vale il
quinto posto nella classifica generale.
Michele SCARPONI, 9:
spettacolare. Non esistono altre parole per descrivere quello che ha mostrato
oggi l’alfiere della Lampre-ISD, che viene colpito dai crampi a meno di un km
dallo scollinamento sul Giau, si stacca transitando sotto lo striscione con 20’’
di ritardo, sembra poter recuperare subito in discesa ma poi è costretto a
smettere di pedalare per un paio di minuti ancora per un problema muscolare. Quando
tutto ormai sembra perduto, il numero 1 racimola le restanti forze e riagguanta
Basso e compagni a 3 km dall’arrivo, mantenendo invariato il distacco da Purito
e portandosi al quarto posto in graduatoria. Epico.
Domenico POZZOVIVO,
8.5: zitto zitto, il vincitore dell’ultimo Giro del Trentino si sta
rendendo protagonista di un signor Giro d’Italia. Dopo la sofferenza del
week-end, trova l’amato sole e si dimostra all’altezza dei big. Non partecipa
poi allo sprint per la vittoria di tappa, segno che, per lui, va già bene così.
Josè RUJANO, 2: “Attacco
da lontano”, aveva avvisato stamattina alla partenza. Chi l’ha visto? Saluta la
compagnia addirittura sull’ascesa che precede il Giau, arrivando al traguardo
con 34 minuti di ritardo, al pari di Oscar Gatto, Alessandro Ballan e molti
altri “non-scalatori”.
Roman KREUZIGER, 4:
Anche il capitano dell’Astana cede prima del Giau, entrando in crisi di fame e
chiudendo con 11’ di distacco da Joaquim Rodriguez. Arrivato per salire sul
podio, si prospetta un’altra stagione amara per l’eterna promessa ceca.
Damiano CUNEGO – John
GADRET – Benat INTXAUSTI – Daniel MORENO – Thomas DE GENDT – Johann TSCHOPP –
Mikel NIEVE – Sergio PARDILLA, 6: senza infamia e senza lode, salgono al
proprio ritmo (non potendo competere con quello degli uomini di primissima
fascia) e si ritrovano tutti insieme al termine della discesa, per giocarsi la
volata degli “umani”.
Per concludere, oggi nel corso del Giro della Baviera è
arrivato il primo successo stagionale
per il 38enne Alessandro Petacchi, in una gara che ha rivisto al via anche
lo svizzero Fabian Cancellara,
assente dal k.o. durante lo scorso Giro delle Fiandre.
Francesco Caligaris
Twitter:
@FCaligaris
Email:
francesco.caligaris@olimpiazzurra.com
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