È un’altra giornata trionfale per i
colori azzurri agli Europei di nuoto in corso a Debrecen (Ungheria). Arrivano
ben cinque medaglie: un oro, tre argenti e un bronzo che consentono
all’Italia di assicurarsi il terzo posto nel medagliere dietro ai padroni di
casa e alla Germania, che si appresta a ritornare sul tetto continentale.
Domani ultima giornata di gare.
L’attesa
del pomeriggio era tutta per Federica
Pellegrini: doveva confermare il titolo e mantenere l’imbattibilità, che
dura ormai da cinque anni, nei 200 stile
libero. Ci riesce con una gara condotta in scioltezza, caratterizzata da
tre passaggi a ritmo lento per poi scatenarsi nell’ultima vasca, andando a
riprendere la tedesca Silke Lippok (1’58’’19), unica avversaria degna di nota
in questa rassegna continentale. I
problemi, però, arrivano dal cronometro: 1’56’’76, un tempo che non può far
gioire la regina del nuoto italiano. Ai giochi olimpici, infatti, servirà
nuotare almeno due secondi più veloce per andare a riprendersi l’oro: una
Muffat in piena forma, infatti, è capace di accelerate che fanno male e sarà un
osso davvero duro. Nuotata comunque sciolta per la campionessa di Spinea che è
riuscita anche a cambiare il ritmo nei cinquanta finali, aumentando (non di
molto) la potenza delle bracciate. Due mesi in cui lavorare e migliorarsi
ancora per far capire anche a Londra chi è la dominatrice. Queste le sue
parole: “In
termine cronometrico sono abbastanza soddisfatta; mi aspettavo meglio ma non
avevo scaricato al 100%. Io preferisco gareggiare o a pieno carico o scarico
completo, con la via di mezzo si rischia di accumulare tanta stanchezza
soprattutto sulle gambe. Sono molto contenta”. Da precisare che la 23enne non
ha gareggiato con la cuffia azzurra, ma è lei stessa a precisarne il perché: “Mi
spiace non aver usato la cuffia dell'Italia. Mi si è rotta in camera di
chiamata. I’m sorry: ci tengo tantissimo gareggiare col tricolore”.
In
vasca, accanto a lei, anche Alice Mizzau.
La 19enne friulana è riuscita ad agguantare il quarto posto che fa il bis con quello dei cento metri. Dovrebbe
essere contentissima e, invece, all’uscita dall’acqua si mette a piangere.
Motivazione? Non ottiene il pass per
l’Olimpiade per un tempo (1’58’’39) di soli sei centesimi superiore a quello
richiesto dalla FINA. La ragazza allenata da Max Di Mito deve comunque
rendersi conto che è arrivata qui da semisconosciuta e con risultati personali
ben superiore a quelli ottenuti in terra magiara; andarsene via con due
medaglia di legno e con delle bellissime prestazioni non è certo da buttare
via. I margini di miglioramento sono molto ampi.
Dopo
la Regina toccava al Re. La Divina si dichiarava “emozionata all'oro di
Pippo. So che l'aspettava da tanto tempo e ci teneva moltissimo. Ha fatto una
grande rimonta ed è stato molto bravo”, e Magnini
non l’ha delusa. Con un tempo non eccellente (1’48’’41, solo il terzo della
nostra staffetta) trascina i suoi compagni, grazie al suo carisma e alla
capacità di tenere nel testa a testa con l’immenso Lazslo Cseh, all’argento nella 4x200 stile libero.
Il vincitore dei 100 sl di ieri prende il cambio da Samuel Pizzetti (1’48’’26 la prestazione del Barracuda milanese) e
si invola nell’ultima frazione, quella dei campioni. Il migliore del gruppo,
però, è stato Riccardo Maestri: ha
voluto strafare nella prima metà di frazione, sembrava potesse strappare nella
terza vasca, poi nella quarta si è ripreso e non è crollato in un finale dove
molti altri avrebbero pagato (1’47’’87). A completare una squadra fantastica Gianluca Maglia (1’48’’56). Non c’è
stato niente da fare contro una super Germania di Biedermann che, sceso in
acqua come prima frazionista, ha subito scavato il vuoto sugli altri team
permettendo ai compagni di condurre in tranquillità. Dopo il flop di due anni
fa, l’Italia si riscatta e sotto i giochi cerchi, chissà…
Un altro argento per Arianna Barbieri, dopo quello nei 100 dorso. La rivelazione
della rassegna, insieme a Greg Paltrinieri, si replica nei 50 dorso con 28’’31. Una buona prestazione ma con
parecchi errori, soprattutto nel tuffo iniziale e in respirazione, che le hanno
tolto un oro quasi sicuro. Davanti a lei ha toccato la spagnola Mercedes Peris
Minguet (28’’33), mentre la 17enne Carlotta
Zofkova è quinta (28’’65). Una buona kermesse nel complesso per l’emiliana
che nel futuro potrà essere protagonista su questi palcoscenici.
Anche Fabio
Scozzoli è argento. Nei 50 rana, in cui è vicecampione del mondo, non ripete il trionfo dei 100 metri dell’altro
giorno: nuota in 27’’49, cedendo al
tocco solo allo sloveno Damir Dugonjic (27’’32) e davanti al greco Panagotis
Samilidis, il nuovo fenomeno della rana mondiale, capace di rendersi
protagonista in tutte le distanze. Il romagnolo allunga così la sua seria di
successi, che rimane aperte da tre stagioni, e si conferma uno dei più grandi
agonisti della piscina. Beffato così l’altro azzurro in gara, Mattia Pesce, l’altro giorno bronzo
nella doppia distanza.
La Rivolta del giorno (in nomen omen dicevano i latini) è di Matteo. La matricola
di Arconate (Milano), che si allena a Busto Arsizio (Varese), porta a casa un bronzo da applausi nei 100 metri farfalla. All’esordio
assoluto, nascosto tra grandi nomi, tocca in 52’’40 con uno stile bellissimo,
pulito che, affinato con un po’ di potenza, potrebbe regalargli grandi
soddisfazioni. Davanti a lui i big della specialità: Milorad Cavic, il serbo
argento olimpico ed ex iridato (che vince in 51"45, record dei campionati)
e il magiaro Lazslo Cseh (51"77). Per l’azzurro è anche il primo podio in
vasca lunga.
Nell’altra
finale del dorso, i 200 maschili, grande
rimpianto per Sebastiano Ranfagni. Un quarto
posto in 1’57’’99, non lontano dal personale di 1’57’’49, ma non abbastanza
per la medaglia di bronzo che va all’israeliano del 1992 Yakov Yan Toumarkin
(1’57’’35), mentre oro e argento sono del polacco Radoslaw Kawecki (1’55’’28,
secondo crono al mondo quest’anno) che batte il magiaro Peter Bernek, anch’egli
del 1992. E’ una generazione nuova che avanza, irrompe. Conferma di quanto
detto due giorni fa.
Alessia Polieri,
invece, è eliminata dalla finale dei 200 farfalla per l’inezia di 15 centesimi
(2’11’’46). Marco Orsi, dopo il 22’’30
nuotato al mattino in batteria, si migliora di 8 centesimi in semifinale e
domani in finale sfiderà la coppia francese Bousquet-Bernard.
Stefano Villa
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