Paltrinieri con la sua pettinatura da pazzo
L’Italia del nuoto è in
mano ai giovani.
Alcuni poco più che adolescenti, altri poco più che ventenni tengono in alto la
nostra bandiera agli Europei in corso a
Debrecen (Ungheria) e portano a casa medaglie e prestazioni di notevole
livello. Segno che lo sport italiano non è solo per vecchi e che se si lavora
correttamente fin da giovani i risultati arrivano.
L’applauso più grande oggi se lo prende Gregorio Paltrinieri, classe 1994 da Carpi (Modena). 1500
metri a stile
libero nuotati in una maniera fantastica per far registrare un tempo di
assoluto livello: 14’48’’94, terzo tempo
mondiale stagionale, che ovviamente gli è valso l’oro e il pass per Londra.
È un crono da finale olimpica, e forse addirittura da podio, nella specialità
più lunga e massacrante in piscina, dove sul tetto del Mondo c’è il cinese
Sun Yang. Ha migliorato di addirittura 14’’ (!) il suo personale, praticamente
mezzo secondo a vasca, e ha addirittura insidiato il record nazionale di
Federico Colbertaldo (14’28’’28, fatto registrare nella rassegna iridata di
Roma 2009 in
regime di supercostumoni). Passaggi costanti e una bracciata ad ampio raggio,
con una respirazione corretta e precisa, hanno caratterizzato la sua gara: mai
sopra al minuto per andata e ritorno è qualcosa di straordinario, soprattutto
per un ragazzino della sua età. Tutta la sua felicità è raccolta in queste
parole: “Non me l'aspettavo, sono
contentissimo! Volevo provare a fare il mio migliore, ho provato a partire con
un passo veloce perché sapevo che i miei avversari avevano una chiusura
migliore; verso i mille metri ho cominciato a sentire la fatica ma vedevo che
avevo accumulato un certo vantaggio Il mio obiettivo era nuotare per il passo
olimpico sotto i 15 minuti. Questo è un tempo fantastico. Volevo rifarmi dall'anno
scorso (Mondiali di Shangai, ndr) perché alla prima esperienza ero troppo
piccolo. Quest’anno stanno andando bene e i 1500 sono la mia gara. Agli
assoluti speravo di far meglio, a Novara ero super carico e non avevo ancora
nuotato un buon 1500. Dedico questo successo al moro, al secolo Stefano Morini,
il tecnico federale responsabile del mezzofondo che mi allena in collegiale
permanente al Centro Federale di Ostia e ai miei compagni di squadra”.
Nella stessa gara il “vecchio” Samuel Pizzetti, classe 1987, ha chiuso al quarto posto con 15’09’’83, dietro ai padroni di casa Gergo Kis
(14’58’’15) e Gergely Gyurta (15’04’’38). Il lodigiano si è dichiarato comunque
molto ottimista: “Mi mancano molti
allenamenti. Non è sicuramente quello che volevo ma mi soddisfa. E' stato un
Europeo di rinascita ed in previsione delle Olimpiadi sono ottimista”.
Qui si vede l’eccellente lavoro di
Fabrizio Bastelli che porta a casa risultati eccellenti anche con Mirco di Tora, oggi protagonista di un
eccellente 25’23’’ ottenuto in scioltezza nella semifinale nei 50 dorso.
Domani lotterà con l’israeliano Kobelev per il gradino più alto del podio, ma
non gli farà compagnia Pizzamiglio che perde parecchio spazio nel tuffo e poi
naufraga nelle retrovie.
La
friulana Alice Mizzau, altra 17enne,
è grande protagonista nella finale più prestigiosa del programma, quella dei 100
metri stile
libero. 55’’07, che migliora di
4 centesimi il tempo delle eliminatorie, e che la piazza ai piedi del podio dietro a dei mostri sacri della disciplina da
cui ha sicuramente imparato parecchio: la svedese Sarah Sjoestroem
(53"61), la biolimpionica tedesca Britta Steffen (54"15) e la
connazionale Daniela Schreiber (54"41). La strada iniziata è quella
giusta, il talento c’è, i maestri anche: ne sentiremo parlare, chissà se non
già in Inghilterra dove potrebbe facilmente qualificarsi.
Il
’90 Alex Di Giorgio era alla prima
finale internazionale e i suoi 200 metri stile sono stati nuotati con umiltà,
ma con la certezza di avere nelle braccia delle qualità ancora inespresse ma
che potranno sicuramente manifestarsi. L’emozione ha sicuramente giocato brutti
scherzi visto che il crono è peggiore rispetto a quello delle qualificazioni
(1’49’’45), ma poco importa: interessava vedere dove poteva arrivare il
ragazzo, in una specialità dove è difficile farsi spazio. Settimo posto per lui, nella gara vinta dall’iridato Biedermann.
Delusioni
invece arrivano dalle altre due finali che vedevano impegnati gli azzurri. Chiara Boggiatto è settima nei 100 rana
(1’08’’82), apparsa fiacca e appesantita, mentre Federico Turrini è addirittura ultimo dei 200 misti: forza nella
frazione a dorso, poi non ne ha più e arrivata spaesato e veramente stanco
nella conclusione a libero (2’02’’50), per un atleta che vale sicuramente
almeno 3 secondi in meno, quelli che si sarebbero valsi il bronzo di Rogan in
una gara dominato dall’idolo di casa, l’eterno Laszlo Cseh(1’56"66, record
dei campionati e secondo tempo al Mondo nel 2012).
Infine
nota dolce da un altro super giovane: il romano Flavio Bizzarri, classe 1993, si qualifica col quinto tempo (2’12’’03)
per la finale dei 200 rana e può ben aspirare a una medaglia nella finale di domani.
Stefano Villa
Ragazzi avete visto questo scherzo a Filippo Magnini, fantastico!!!!
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=rwUtQvPlTlQ&list=UUFxFdHPxK6NPi3VLxiFTNgg&index=6&feature=plcp