La
Diamond League di atletica leggera,
la rassegna che unisce i 14 migliori meeting internazionali, sbarca a Roma (prima tappa europea dopo quelle
di Doha e Shanghai) con il Golden Gala,
da trentuno anni classicissima di fine maggio nello stadio Olimpico, cornice di
tante prestazioni da record.
Nella serata di giovedì 31 maggio non mancheranno le grandi star internazionali
della pista. Ci sarà il giamaicano Usain
Bolt, il celeberrimo campione dei 100 metri ,
che sta già dando show in città con la presentazione delle sue nuove scarpette,
le più leggere della storia (160
grammi ).
Dopo
la brutta prestazione di Ostrava (Repubblica Ceca), dove ha fermato il cronometro
a 10’’04 a causa di una brutta partenza accartocciata e di una falcata più
corta del solito che gli ha fatto aumentare il numero dei passi dalla media di 40 a 42, è in Italia alla
ricerca di una prestazione convincente. Non sarà facile visto che a rendergli
cara la pelle ci saranno altri big della disciplina: l’eterno rivale, il
connazionale Asafa Powell (stagional
best a 9’’82); Kim Collins (da Saint
Kitts & Nevis, dato in non eccellenti condizioni, ma sempre capace di buone
performance); il francese Christophe
Lemaitre (primo bianco a scendere sotto la barriera dei 10’’, ma quest’anno
partito su scarsi livelli e fermo su uno scarso 10’’45). L’icona mondiale di
questo sport ha dichiarato di essere contento di poter correre su una pista
veloce come quella romana (il rettilineo sarà di fronte alla Tribuna Monte
Mario) e che si sentirà soddisfatto se correrà intorno ai 9’’70, anche se l’importante
sarà vincere a Londra.
È
una rassegna che vedrà ai nastri di partenza tanti altri campioni mondiali e
campioni olimpici. Ci si aspetta una grande gara nel salto con l’asta dove saranno presenti l’australiano Steven Hooker, il trionfatore di
Pechino, il giovan francesee Renaud Lavillenie
(classe 1986) ormai diventato il migliore della specialità e l’iridato Pawel Wojciachowski. Potrebbero arrivare
delle buone misure, anche attorno al fatidico muro dei 6 metri , dove difficilmente
non salirà Giuseppe Gibilisco: il
siciliano, oro a Parigi 2003 e bronzo ad Atene 2004, è ormai in fase calente e
pare non riuscire più a mettere lì la zampata inaspettata come faceva ai bei
tempi.
Saranno
in tutti sedici gli azzurri che cercheranno
di tenere alto l’orgoglio dei padroni di casa, anche se contro l’elite mondiale
sarà quasi impossibile. Sarà importante vedere le condizioni di Simona La Mantia nel salto triplo: dopo
un avvio di stagione deludente, che l’ha vista provare anche il salto in lungo,
la siciliana dovrà dimostrare che può tornare alle misure che l’hanno portata
sul tetto d’Europa. A rendere alto il livello della sua gara ci sarà la
campionessa Olha Saladukha, capace
nei mesi scorsi di fare 14.98m, oltre all’eterna e imprevedibile Tatiana Lebedeva.
Due
gli italiani nella sempre spettacolare gara
di salto in alto che quest’anno vede un parterre d’eccezione. Marco Fassinetti (classe ’89) e Silvano Chesani (classe ’88) cercheranno
di mantenere i loro 2.28m di standard alla loro prima vera uscita stagionale
saranno accanto ai giganti Ukhov,
Williams e Chondrokaukis che lotteranno fino all’ultimo centimetro per
ottenere i 4 punti della tappa.
Nel
programma anche le regine dei 100
metri , ma mancherà la campionessa mondiale Carmelita
Jetter e l’olimpionica Ann Fraser
(la Bolt al femminile) è sotto gli standard che possono dare spettacolo agli
attesi 60mila dell’Olimpico.
Le
altre gare nel calendario: getto del peso donne (con Valerie Adams, record woman imbattibile con il suo 20.67, e Chiara
Rosa); lancio del giavellotto donne (con tutte le big Barbara Spotakova, Marja Abakunova e Zahra Bani
per l’Italia); lancio del disco uomini (con l’eterna lotta tra il tedesco
Harting e l’estone Kanter, per i colori azzurri Hannes Kirchler); 400 metri ostacoli
maschili (senza Angelo Taylor) e femminili (con Manuela Gentili); 800 metri donne (Pamela
Jelimo vincitrice dell’oro olimpico a Pechino, Janeth Jepkosgei, Caster Semenya
e Mariya Savinova, oltre alle nostre Marta Milani ed Elisa Cusma); nella gara
più lunga della kermesse sui 5.000 metri , si affronteranno la keniana Vivian
Cheruyot e la campionessa olimpica etiope Meseret Defar, l’altra etiope Gelete
Burka e la keniana Sylvia Kibet affiancate da Silvia Weissteiner e Elena
Romagnolo).
Stefano Villa
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