martedì 29 maggio 2012

Tutto pronto per il Golden Gala: l'atletica arriva a Roma



La Diamond League di atletica leggera, la rassegna che unisce i 14 migliori meeting internazionali, sbarca a Roma (prima tappa europea dopo quelle di Doha e Shanghai) con il Golden Gala, da trentuno anni classicissima di fine maggio nello stadio Olimpico, cornice di tante prestazioni da record.
Nella serata di giovedì 31 maggio non mancheranno le grandi star internazionali della pista. Ci sarà il giamaicano Usain Bolt, il celeberrimo campione dei 100 metri, che sta già dando show in città con la presentazione delle sue nuove scarpette, le più leggere della storia (160 grammi).
Dopo la brutta prestazione di Ostrava (Repubblica Ceca), dove ha fermato il cronometro a 10’’04 a causa di una brutta partenza accartocciata e di una falcata più corta del solito che gli ha fatto aumentare il numero dei passi dalla media di 40 a 42, è in Italia alla ricerca di una prestazione convincente. Non sarà facile visto che a rendergli cara la pelle ci saranno altri big della disciplina: l’eterno rivale, il connazionale Asafa Powell (stagional best a 9’’82); Kim Collins (da Saint Kitts & Nevis, dato in non eccellenti condizioni, ma sempre capace di buone performance); il francese Christophe Lemaitre (primo bianco a scendere sotto la barriera dei 10’’, ma quest’anno partito su scarsi livelli e fermo su uno scarso 10’’45). L’icona mondiale di questo sport ha dichiarato di essere contento di poter correre su una pista veloce come quella romana (il rettilineo sarà di fronte alla Tribuna Monte Mario) e che si sentirà soddisfatto se correrà intorno ai 9’’70, anche se l’importante sarà vincere a Londra.

È una rassegna che vedrà ai nastri di partenza tanti altri campioni mondiali e campioni olimpici. Ci si aspetta una grande gara nel salto con l’asta dove saranno presenti l’australiano Steven Hooker, il trionfatore di Pechino, il giovan francesee Renaud Lavillenie (classe 1986) ormai diventato il migliore della specialità e l’iridato Pawel Wojciachowski. Potrebbero arrivare delle buone misure, anche attorno al fatidico muro dei 6 metri, dove difficilmente non salirà Giuseppe Gibilisco: il siciliano, oro a Parigi 2003 e bronzo ad Atene 2004, è ormai in fase calente e pare non riuscire più a mettere lì la zampata inaspettata come faceva ai bei tempi.

Saranno in tutti sedici gli azzurri che cercheranno di tenere alto l’orgoglio dei padroni di casa, anche se contro l’elite mondiale sarà quasi impossibile. Sarà importante vedere le condizioni di Simona La Mantia nel salto triplo: dopo un avvio di stagione deludente, che l’ha vista provare anche il salto in lungo, la siciliana dovrà dimostrare che può tornare alle misure che l’hanno portata sul tetto d’Europa. A rendere alto il livello della sua gara ci sarà la campionessa Olha Saladukha, capace nei mesi scorsi di fare 14.98m, oltre all’eterna e imprevedibile Tatiana Lebedeva.

Due gli italiani nella sempre spettacolare gara di salto in alto che quest’anno vede un parterre d’eccezione. Marco Fassinetti (classe ’89) e Silvano Chesani (classe ’88) cercheranno di mantenere i loro 2.28m di standard alla loro prima vera uscita stagionale saranno accanto ai giganti Ukhov, Williams e Chondrokaukis che lotteranno fino all’ultimo centimetro per ottenere i 4 punti della tappa.
Nel programma anche le regine dei 100 metri, ma mancherà la campionessa mondiale Carmelita Jetter e l’olimpionica Ann Fraser (la Bolt al femminile) è sotto gli standard che possono dare spettacolo agli attesi 60mila dell’Olimpico.
Le altre gare nel calendario: getto del peso donne (con Valerie Adams, record woman imbattibile con il suo 20.67, e Chiara Rosa); lancio del giavellotto donne (con tutte le big Barbara Spotakova, Marja Abakunova e Zahra Bani per l’Italia); lancio del disco uomini (con l’eterna lotta tra il tedesco Harting e l’estone Kanter, per i colori azzurri Hannes Kirchler); 400 metri ostacoli maschili (senza Angelo Taylor) e femminili (con Manuela Gentili); 800 metri donne (Pamela Jelimo vincitrice dell’oro olimpico a Pechino, Janeth Jepkosgei, Caster Semenya e Mariya Savinova, oltre alle nostre Marta Milani ed Elisa Cusma); nella gara più lunga della kermesse sui 5.000 metri, si affronteranno la keniana Vivian Cheruyot e la campionessa olimpica etiope Meseret Defar, l’altra etiope Gelete Burka e la keniana Sylvia Kibet affiancate da Silvia Weissteiner e Elena Romagnolo).
Stefano Villa

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