mercoledì 2 maggio 2012

Giro d'Italia 2012, la presentazione delle tappe




Ci sono tante corse nel panorama ciclistico internazionale, ma per un appassionato italiano il Giro d’Italia rappresenta qualcosa di speciale, la vera essenza del ciclismo nostrano. Nei prossimi giorni che precederanno la partenza da Herning, in Olanda, la nostra redazione vi fornirà approfondimenti sui protagonisti che si contenderanno la maglia rosa e sui giovani out-siders. Quest’oggi, invece, analizzeremo le tappe chiave della 95esima edizione della Corsa Rosa.


Gli atleti partiranno dall’Olanda, ad Herning, con una cronometro individuale di 8km che non dovrebbe creare grossi problemi ai big della classifica. Potrebbero essere già più insidiose le due seguenti tappe corse al di fuori degli italici confini:o le strade olandesi, infatti, sono ricche di elementi che potrebbero mettere in seria difficoltà coloro che fanno più fatica a condurre agilmente il mezzo. I numerosi spartitraffici e rotonde sono spesso causa di cadute in gruppo che potrebbero, assieme al vento, far partire in salita la gara per alcuni dei protagonisti più attesi.

Dopo il rientro in Italia, e conseguente giorno di riposo, gli atleti dovranno riprendere in mano le bici da cronometro per affrontare una crono-squadre di 32km a Verona. Anche qui i distacchi tra le squadre più specializzate e quelle meno attrezzate potrebbero essere nell’ordine del minuto, sempre importante ai fini della classifica generale. I big potrebbero fare il loro ingresso in scena nella settima tappa, che, seppur non difficilissima, potrebbe farci capire chi non possiede la gamba giusta per poter puntare alla Maglia Rosa il 27 maggio a Milano. L’arrivo è adatto agli scattisti, su uno strappo di 1500m, ma preceduto da una salita di 15km, Rocca di Cambio, che però non presenterà pendenze troppo significative. Vale più o meno lo stesso discorso per l’ottava tappa, anche se gli ultimi 4 chilometri di questa saranno pianeggianti dopo che il gruppo avrà affrontato il GPM di Colle Molella. Ancora nella decima tappa ci potrebbe essere qualche scaramuccia tra i migliori della classifica, perchè il traguardo sarà posto ad Assisi, e preceduto da rampe che arriveranno a toccare il 15% di pendenza.

Fino alla 14esima frazione i favoriti non dovrebbero essere chiamati all’opera, ma l’ultima settimana, come sempre, risulterà decisiva. In questa frazione, infatti, gli atleti dovranno arrivare fino a 2000m s.l.m. di Cervinia, dopo una scalata di quasi 20km, preceduta dal GPM di 1a categoria del Col de Joux, che inizierà a decretare i primi verdetti. I corridori non avranno neppure il tempo di riposarsi che il giorno successivo l’arrivo sarà posto ai Pian dei Resinelli, a Lecco. Una salita di seconda categoria preceduta da altre tre ascese, anche se non particolarmente difficili. Forse non ci saranno distacchi siderali, ma nessun uomo di classifica potrà abbassare la guardia.

Dopo il secondo giorno di riposo e una tappa transitoria, nella 17esima si torna a fare sul serio: il percorso finirà a Cortina dopo 4 GPM, l’ultimo dei quali, il Passo Giau, a 18km dal traguardo. Certamente la discesa finale potrebbe tarpare le ali a corridori con poco manico, ma allo stesso modo potrebbe far piccare il volo agli avversari più temerari e sensibili quando si tratta di guidare una bicicletta. La corsa, in ogni caso, dovrebbe essere decisa dalla 19esima e 20esima tappa. La prima, infatti, terminerà sull’Alpe di Pampeago dopo 197km. Lo spazio per attaccare c’è, in quanto si dovranno scalare in rapida successione l’infinito Passo Manghen, di 22km, il Passo di Pampeago e il Passo Lavazè prima della salita finale: 7,7km al 9,9% di media che faranno malissimo agli atleti in difficoltà.

Passiamo ora alla penultima frazione, la vera Regina di questo Giro. 219km, con partenza in Val di Sole e arrivo sul Passo dello Stelvio, che con i suoi 2757 metri di altitudine sarà la Cima Coppi di quest’edizione. I primi 150km saranno tranquilli, tre GPM (Tonale, Aprica e Teglio) che faranno solo da antipasto a quello che ci sarà dopo. Mortirolo e Tonale. Solo a sentire questi nomi i ciclisti tremano e le corde dei cuori degli appassionati vibrano. Due salite storiche, anche se la prima sarà affrontata da un nuovo versante. Poco più di 7km all'11,6 di pendenza media media nonostante un tratto in contropendenza. Questo si traduce in lunghi tratti anche al 15% e una punta al 22 a circa 1000m metri dalla vetta. Se l’inferno sembra finito, è solo un’impressione. Dopo la picchiata verso Sondalo, infatti, si ricomincerà a salire. Mancheranno 45km all’arrivo. I primi 25 in falsopiano, gli ultimi 20 di salita vera. Non estremi, ma le gambe dei corridori, con 19 tappe, 200km e un Mortirolo alle spalle, saranno come di piombo. Chi starà meglio avrà la possibilità di fare la differenza, molta differenza. La corsa si concluderà con una cronometro per le strade milanesi di 30km. Magari non dirà niente, ma non va sottovalutata se due atleti si troveranno ancora appaiati in classifica generale.

Redazione Olimpiazzurra

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