Come di consueto, ecco le pagelle della seconda tappa, la
prima in linea, del Giro d’Italia 2011-2012.
Mark CAVENDISH, 10:
perfetto. Sfata il tabù della prima volata al Giro con uno sprint superbo,
senza lasciare neanche una minima speranza ai rivali. È il più forte, è venuto
per vincere e lo sta facendo alla grande. Merito anche di una squadra che,
praticamente, lo trascina al traguardo con
un lavoro fantastico. Ma gli ultimi 300 metri sono i suoi, e lì ecco che
si capisce la stoffa del ragazzo.
Matthew GOSS, 7.5:
si inchina solo allo strapotere fisico di Cavendish. Diciamo che vince la
volata degli umani, ma per esultare veramente ne ha ancora di strada da fare l’australiano.
Comunque, per ora, un secondo posto che fa morale.
Tyler FARRAR, 6.5:
l’americano è quarto, ma avrebbe potuto fare di più. Sulla carta è il secondo
miglior velocista dopo Cannonball, quello che dovrebbe dargli più filo da torcere.
Oggi, invece, assiste inerme al primo acuto del rivale britannico.
Geoffrey SOUPE, 8: la grande rivelazione di oggi.
Conclude terzo da puro sconosciuto e adesso il francese può rendersi pericoloso
in altre tappe. Da tenere d’occhio.
Roberto FERRARI, 7:
quinto, primo piazzamento d’onore di una lunga serie (come l’anno scorso),
trampolino di lancio verso una possibile esplosione o semplice casualità? Sta
solo al ciclista dell’Androni dimostrarlo.
Alfredo BALLONI,
Olivier KAISEN, Miguel Angel RUBIANO, Lars BAK, 7: i primi tre animano la
prima fuga del Giro 2012 dal km 10 ai – 40 dal traguardo, mentre il secondo
prova l’attacco solitario sperando (abbastanza irrealisticamente) un colpaccio
nei territori di casa. Voto d’incoraggiamento perché si sa, anche le fughe sono
il bello di questo sport.
Taylor PHINNEY, 8:
giovanissimo, simpaticissimo, sfortunatissimo. Con questi tre aggettivi si può
descrivere l’americano, che rischia seriamente di perdere la maglia rosa a
causa di una maledetta catena che salta dopo uno scontro per evitare la caduta
ai -8. Phinney, che grazie alla sua spontaneità ed al suo sorriso è già entrato
nei cuori degli appassionati, riesce fortunatamente a rientrare in gruppo ed a
mantenere il vantaggio su Thomas e Rasmussen. Domani è un altro giorno, ma due
tappe in rosa per un 22enne non sono mica male…
Percorso, 1: come
molte, troppe volte, al termine di una volata si esalta il vincitore e si fa la
conta dei caduti negli ultimi metri. Anche oggi avviene questo, con un mega
scivolone a 400 metri dall’arrivo che rovina lo spettacolo finale. Colpa solo di
Theo Bos (3, troppo nervoso) che litiga con Démare, il quale dà il via al più
classico degli “effetti domino” o anche degli organizzatori che, per aumentare
il pathos, scelgono strade strette e poco adatte? Giudicate voi.
Francesco Caligaris
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