domenica 1 aprile 2012
Carolina Kostner, l'apoteosi dell'arte
Con il titolo mondiale conquistato a Nizza, Carolina Kostner entra di diritto nella leggenda dello sport italiano, non tanto per la vittoria in sé, ma per il modo in cui è maturata. In quei 5 minuti in cui ha pattinato sul ghiaccio, la bella altoatesina ci ha fatto dimenticare che si trattasse di una gara, di uno sport, di una manifestazione iridata. In quei momenti c'era solo un'artista che regalava emozioni, mostrando ad un pubblico in delirio a poco a poco il suo capolavoro.
Un capolavoro costruito dopo anni di fatiche. Carolina è caduta molte volte e si è sempre rialzata, è andata avanti per la sua strada anche quando le critiche di media ed addetti ai lavori (vi ricordate il "non è una campionessa" del presidente del Coni Petrucci?) avrebbero potuto abbattere un toro.
Ma gli artisti, si sa, hanno la pelle dura e nelle difficoltà trovano addirittura giovamento, perché ne escono sempre ancor più rafforzati.
Carolina è maturata anno dopo anno, diventando una donna. Le paure adolescenziali dei giudizi ed delle attese della gente hanno lasciato il posto all'indifferenza, alla necessità di ricercare l'apice della propria creatività e del proprio talento solo per sé stessa.
Ieri, poi, l'apoteosi dell'arte. Non si era mai vista una Carolina così leggera sul ghiaccio, così suadente, così coinvolgente, così totalmente immedesimata nella colonna sonora di sottofondo, così dinamica e perfetta nei salti, così incantevole nelle trottole e nelle spirali. No, per qualche istante non è stato più sport. Il pubblico applaudiva qualcosa d'altro, la bellezza di un capolavoro che l'artista stava mostrando con orgoglio dopo anni di sudore e fatica, qualcosa che sarebbe rimasto marchiato a fuoco per sempre nell'immaginario collettivo. Ed alla fine un tripudio straripante di applausi e grida festanti accoglieva Carolina Kostner nel mito.
Federico Militello
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