L'11 aprile 1999 Andrea Tafi vinceva la Parigi-Roubaix, dopo essersi arreso l'anno prima al compianto Franco Ballerini. Dopo quell'edizione, la novantasettesima, i colori azzurri non sono più riusciti a salire sul gradino più alto del podio. Domenica, quasi 13 anni dopo, l'Italia potrebbe tornare a trionfare nel velodromo di Roubaix, dove la scorsa stagione si impose il belga Johan Vansummeren. Le carte principali sono quelle dei veneti Filippo Pozzato e Alessandro Ballan, in gran spolvero pochi giorni fa al Giro delle Fiandre, vinto da Tom Boonen.
Proprio il belga deve essere considerato favorito numero uno dopo la splendida prestazione di domenica scorsa quando si è imposto resistendo agli attacchi della coppia nostrana nostrana sugli impervi muri del nord del Belgio. Nel percorso che partirà da Compiègne Tornado Tom dovrebbe fare meno fatica sui tratti di pavee, meno impervi dal punto di vista altimetrico, adattissimo ad un corridore potente come lui. Le pietre saranno protagoniste per 51 dei 257km previsti, divisi in 27 settori. Tra questi delle leggende di questo sport come il Trouée d'Arenberg a 84km dal traguardo e il Carrefour de l'Arbre a soli 16000 metri dalla conclusione.
Se i belgi, e in particolar modo i fiamminghi, non vedono l'ora di esultare per il possibile poker di Boonen, a tentare di mettere il bastone tra le ruote a Tommeke saranno proprio Pozzato e Ballan. Le alternative, in assenza di Cancellara, sono davvero ridotte. Lo svizzero, infatti, ha subito una tripla frattura della clavicola destra proprio durante il Fiandre e dovrebbe tornare alle corse a fine maggio. I due italiani alla Ronde di domenica si sono dimostrati i più forti sui muri, anche se non sono riusciti a staccare Boonen, che li ha giustiziati allo sprint finale.
In particolare Pozzato, dopo il passaggio dalla Katusha alla Farnese, sembra un corridore rinato, assolutamente in grado di lottare ad armi pari con i migliori nelle classiche del Nord. In molti dopo l'infortunio alla clavicola, con conseguente intervento, non pensavano sarebbe riuscito a presentarsi al 100% alle classiche dal lui predilette. L'inconveniente, per il 30enne vicentino, sembra essere l'inferiorità dei compagni di squadra nei confronti delle Omega Pharma-QuickStep del rivale. Questi infatti può contare sui due gregari di lusso quali Nicki Terpstra e Sylvain Chavanel , da poter sfruttare per le più disparate situazioni tattiche che potrebbero crearsi.
Lo stesso discorso non vale per Ballan, che addirittura poteva essere accantonato dal proprio team, la BMC, a favore di Thor Hushovd o Greg Van Avermaet, i quali non appaiono brillanti come l'italiano. Già lo scorso anno alla Roubaix Alessandro era risultato la terza forza in gioco dopo Cancellara e Hushovd (con Boonen tagliato fuori prima da un problema meccanico e successivamente da una caduta). In questa stagione la condizione sembra essere ancor migliore e la squadra potrebbe supportarlo a dovere. A mio parere sarebbe un errore, dato la forma, sacrificarlo per uno dei due compagni sovracitati, che al momento sembrano essere un gradino sotto rispetto all'azzurro.
Ballan e Pozzato si sono resi protagonisti anche di un simpatico siparietto su twitter, nel quale il primo suggeriva al secondo, perfettamente d'accordo, come domenica sarebbe meglio staccare Boonen prima di entrare nel velodromo, dal quale il fiammingo uscirebbe quasi certamente con in tasca la quarta vittoria in questa corsa. Questa potrebbe essere la chiave del successo: per quanto Boonen sia forte non può resistere all'infinito se attaccato a dovere. La squadra può essere utile fino ad un certo punto, ma all'Inferno del Nord, solitamente, arrivano a giocarsela i capitani in un testa a testa furioso, che porterà un solo uomo in Paradiso. Gli italiani, però, hanno una motivazione in più: dal Lombardia del 2008 nessun corridore del Bel Paese riesce ad imporsi in un Classica Monumento. Domenica si può scrivere la storia, perchè raramente l'Italia si è presentata all'appuntamento con tante chances di vittoria negli ultimi anni.
Gianluca Santo
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