Meno due giorni all’inizio del Giro d’Italia, che scatterà
sabato 5 da Herning, in Danimarca. Dopo aver presentato le tappe, Olimpiazzurra è
pronta a delineare una serie di favoriti in vista della Corsa Rosa, ma
ovviamente non sono da escludere alcune sorprese. I nomi dei migliori,
comunque, sono i seguenti:
Ivan Basso (Liquigas): il varesino, trionfatore nel 2006 e
nel 2010, punta al tris rosa in quella che potrebbe essere la sua ultima grande
occasione, a 34 anni ormai suonati. Al Giro di Romandia la forma non è sembrata
ottima, ma sicuramente in crescendo. Ivan, poi, è un mago della preparazione e
certamente raggiungerà il top nelle ultime due settimane, quelle decisive ai
fini della classifica generale. La tappa decisiva, la Val di Sole-Stelvio, è
per scalatori con buona gamba, ma soprattutto capaci di non perdere la testa e
rimanere concentrati per tutti i 219 km nonostante lo sforzo sovraumano: Basso,
ne siamo più che convinti, farà valere la propria esperienza. Importantissimo
sarà anche il lavoro in salita dell’instancabile gregario polacco Sylvester
Szmyd.
Michele Scarponi (Lampre-ISD): il campione in carica causa
la squalifica di Alberto Contador sogna di aggiudicarsi il Giro da protagonista
e non grazie ad un’assegnazione a tavolino. Per questo la Lampre gli ha
costruito attorno una squadra di tutto rispetto, che punta decisa a portare il
proprio capitano sul gradino più alto del podio a Milano. Damiano Cunego e Diego
Ulissi sono due gregari (se non qualcosa di più) straordinari e anche per l’Aquila
di Filottrano vale il discorso impostato più su con Basso: la testa e l’esperienza
avranno un ruolo fondamentale, in alcuni frangenti persino più della gamba.
Roman Kreuziger (Astana): il ceco, sesto nella scorsa
edizione, ha dalla sua una maggior bravura a cronometro e un team esaltato dai
successi nelle Ardenne (firmati Gasparotto e Iglinskyi), che lavorerà a mille
per il capitano. Lo svantaggio iniziale è sicuramente manifestato dalle salite
ripide da affrontare nelle tre settimane, ma l’esperto Paolo Tiralongo in
primis è pronto a scortare il 26enne almeno fino al podio, risultato che
rispecchierebbe le qualità dell’ex Liquigas.
Joaquin Rodriguez (Katusha): Purito, dopo aver trionfato
nella Freccia Vallone, si presenta all’appuntamento rosa come uno dei favoriti,
considerato anche il fatto di essere indubbiamente il più veloce nello scatto
breve fra tutti i pretendenti al successo finale. Questo gli potrebbe garantire
molti piazzamenti interessanti e di conseguenza tanti abbuoni, indispensabili
per restare davanti anche in caso di difficoltà, ma è tutto da scoprire il suo
tasso di resistenza e di freschezza nelle ultime tappe, forse eccessivamente dure
per lo spagnolo che è crollato letteralmente alla Liegi-Bastogne-Liegi, quattro
giorni dopo la vittoria sul Mur d’Huy.
Domenico Pozzovivo (Colnago): il lucano è chiamato a
risultare la vera rivelazione del Giro d’Italia 2012. La conquista del Giro del
Trentino, con tanto di arrivo a braccia alzate sul Passo Veleno, è un’ottima
iniezione di fiducia, soprattutto se aggiunta ai larghi distacchi rifilati ai
vari Basso e Scarponi. Il 30enne, però, è una testa alquanto calda che, a
differenza degli avversari più “tranquilli”, punta a dare sempre il massimo di sé,
spesso anche in condizioni che non lo richiedono. Per questo molte volte la
Corsa Rosa l’ha visto cadere, specialmente nella prima settimana, e accumulare
fin da subito distacchi importanti ed impossibili da ribaltare. In più soffre
di allergia e maggio è proprio il mese cruciale. Se Domenico riuscirà a
superare questi ostacoli, potrà proprio dire la sua.
Franck Schleck (Radioschack): il maggiore dei fratelli
lussemburghesi ha sempre raccolto ottimi piazzamenti nei grandi giri, ma mai un
successo finale. A 32 anni questa potrebbe essere la sua grande occasione, ma
la forma potrebbe essere non al top siccome è stato chiamato proprio all’ultimo
al posto di Jakob Fuglsang.
Johan Gadret (AG2R): il francese, terzo l’anno scorso dopo
la squalifica di Contador, si ripresenta al Giro per tentare un altro
colpaccio, soprattutto negli arrivi con muri adatti alle sue caratteristiche di
ex biker, e per un piazzamento nella Top5. Al suo fianco Hubert Dupont,
positivo al Giro del Trentino, potrebbe dargli una grossa mano nelle salite più
lunghe e nella lotta alla maglia azzurra di miglior scalatore.
Oltre a questi sette nomi, non vanno sottovalutati neppure
Damiano Cunego (possibile un 2004 bis con tanto di ammutinamento ai danni di
Scarponi?), il colombiano Josè Rujano (lento a cronometro, ma letale in salita)
e Mikel Nieve, trionfatore sul Gardeccia la passata stagione.
Francesco Caligaris
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