venerdì 23 dicembre 2011
Basket, Eurolega: Milano compie l'impresa e raggiunge Siena e Cantù alle top16
L'Olimpia Milano è alle Top16. Impresa storica quella della squadra di Sergio Scariolo, che sconfigge il Partizan Belgrado per 72-66 e ribalta la differenza canestri a suo favore, centrando una qualificazione che solo qualche settimana fa sembrava impossibile da raggiungere. Grazie a questo risultato, il basket italiano può festeggiare la qualificazione di tutte e tre le sue squadre presenti nella più prestigiosa competizione del Vecchio Continente: Milano, infatti, si aggiunge a Siena e Cantù che avevano già timbrato il pass con 2 giornate di anticipo..
Inizio difficile per l'Armani che soffre la fisicità esplosiva dei lunghi serbi e non trova in attacco buoni tiri se non con qualche invenzione di Cook. Il Partizan, trascinato dagli oltre 8000 tifosi che hanno invaso l'arena Pionir di Belgrado, va sul velluto e sembra comandare agevolmente la partita, trovando il massimo vantaggio sul +11. Milano resiste e con due bombe di Hairston si riavvicina, prima di subire un altro terribile parziale che la fa ripiombare sotto di nove con la tripla sulla sirena di Milosavljevic: quasi una sentenza per le speranze meneghine.
Nel terzo quarto la reazione dell'Olimpia non si fa attendere e sono ancora Hairston e Cook a comandare la rimonta, anche se la scossa decisiva è data da un pazzesco gioco da 4 punti di Nicholas, fino a quel momento completamente assente. Nel'ultima frazione Milano riesce a trovare anche il primo vantaggio e con una tripla di Bourousis (incontenibile negli ultimi minuti) raggiunge addirittura il +4 che la qualificherebbe virtualmente. I serbi vengono travolti dal parziale di 23-8 e la partita in pochi minuti cambia completamente padrone.
Gli ultimi cinque minuti sono una guerra di nervi e la tensione è al limite, ma ancora Hairston, 18 punti e top scorer del match, e Cook (17 per il play americano) rispondono colpo su colpo alle magie di Kecman. I tiri liberi diventano decisivi ed un monumentale Rocca trova un 2/2 che proietta Milano al massimo vantaggio di 6 punti, prima che Cook e Mancinelli commettano due errori drammatici che lasciano un'ultima, disperata chance al Partizan: la tripla di Andjusic si ferma sul primo ferro e l'Olimpia festeggia un'impresa che rimarrà negli annali.
Sconfitta indolore, invece, per la Bennet Cantù, che viene superata sul parquet amico dai turchi del Fenerbache per 83-76. Seconda stop consecutivo per i ragazzi di coach Trinchieri, che chiudono al terzo posto un girone di ferro con ben cinque squadre con almeno cinque vittorie. Un'impresa, quella della squadra lombarda, che tornava nella massima competizione europea dopo tanti anni e che meritatamente stacca il biglietto per le Top16, dove l'obiettivo sarà quello di dare fastidio alle big più accreditate per la vittoria finale. Non sono bastati i 13 punti di Leunen e Shermandini ed i 9 punti (però solo nell'ultimo quarto) di Basile per resistere alla formazione turca, che nell'ultimo periodo ha trovato in Savas (21) e in Bogdanovic (19) gli uomini chiave per il successo finale.
Nei match di mercoledì era scesa in campo anche la Montepaschi Siena, già sicura del secondo posto e che affrontava in Polonia il Prokom. Nessun problema per i ragazzi di Simone Pianigiani, che hanno passeggiato sulle macerie dei polacchi, grande delusione di quest Eurolega. Un 79-53 propiziato soprattutto dai 23 punti di uno scatenato Pietro Aradori, a cui vanno aggiunti anche 7 rimbalzi per una prestazione da leader assoluto. Con questo successo sono quattro le vittorie consecutive con i toscani che confermano la loro seconda posizione, dietro solo all'inarrivabile Barcellona, peraltro sconfitto una settimana fa nel bellissimo incontro del Palaestra.
Ora le tre squadre italiane attendono il sorteggio, che si effettuerà martedì: per Siena, inserita in seconda fascia, dovrebbero esserci i problemi minori, mentre Cantù e Milano, rispettivamente in terza e quarta, attendono due gironi infernali, dove vestiranno il ruolo di possibili mine vaganti.
Andrea Ziglio
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