mercoledì 28 dicembre 2011

Prandelli apre a Di Natale, giocatore d'altri tempi

Ho deciso di convocare Di Natale per l’amichevole con gli Usa in vista degli Europei. È un giocatore molto rapido e in coppia con Balotelli può fare bene come Rossi e Cassano”.
Con queste parole, pronunciate qualche giorno fa in un’intervista al quotidiano “La Gazzetta dello Sport”, Cesare Prandelli apre finalmente le porte della Nazionale ad Antonio Di Natale, 34enne attaccante e bandiera dell’Udinese. Una convocazione richiesta a gran voce dall’Italia intera, che nutre verso il napoletano un grandissimo rispetto e una profonda stima sia per le qualità tecniche sia per quelle morali, oltre che aspettarsi tanto da un giocatore di gran classe, uno dei pochi “sufficienti” nella débâcle sudafricana.

Totò, nato il 13 ottobre 1977, si presenta in Serie A come una seconda punta molto agile ed esplode ad Empoli fra il 1999 e il 2004, dove è capace di segnare 49 reti in 158 partite. Nella stagione 2004-2005 si trasferisce in Friuli e cambia anche ruolo, diventando l’atipico centravanti nell’attacco a tre bianconero. Il primo anno, in trio con Vincenzo Iaquinta e David Di Michele, riesce nella storica impresa di riportare l’Udinese in Champions con 7 gol in 33 presenze e da qui parte la sua incredibile carriera di bandiera assoluta dei friulani.

I gol cominciano ad aumentare sempre di più di stagione in stagione, nonostante i numerosi cambi di partner offensivi: al suo fianco, infatti, si susseguono i già citati Iaquinta e Di Michele, poi Fabio Quagliarella e Simone Pepe, infine il cileno Alexis Sanchez e Antonio Floro Flores, l’attuale compagno con il quale è andato vicino alla clamorosa impresa di eliminare l’Arsenal nei preliminari di Champions League di quest’anno.

Antonio, divenuto capitano e primo marcatore della storia dell'Udinese, vince per due stagioni consecutive la classifica cannonieri, nel 2009-2010 con ben 29 gol e nel 2010-2011 grazie alle 28 marcature, superando giocatori del calibro di Zlatan Ibrahimovic, Samuel Eto’o, Diego Milito e Edinson Cavani. Di recente il Wall Street Journal ha pubblicato una classifica con i migliori bomber dei principali campionati europei dall’agosto 2009 ad oggi e Di Natale è sul podio grazie alla quota straordinaria di 67 reti, dietro solamente a due marziani come Cristiano Ronaldo e Lionel Messi, rispettivamente a 86 e 82 e davanti a Mario Gomez (54), Wayne Rooney (50) e Gonzalo Higuain (49).
Un risultato stupefacente, soprattutto se contiamo che il 34enne gioca nell’Udinese (non propriamente un top-team a livello europeo) e che nell’estate 2010 ha rifiutato categoricamente il trasferimento alla Juventus di Luigi Del Neri, preferendo la tranquilla vita nel capoluogo friulano, dove è amato da tutti e considerato l’erede di un certo Arthur Antunes Coimbra, meglio noto come Zico.

Anche quest’anno la sua squadra sta facendo molto bene, momentaneamente terza a soli due punti dal duo di testa formato da Milan e Juve e Totò ha già siglato 10 gol, meritandosi a pieno titolo la convocazione del c.t. Prandelli in vista dell’Europeo di Polonia e Ucraina. Manca solo l’esplosione in maglia azzurra per una carriera d’oro, macchiata però dal decisivo errore dal dischetto ad Euro 2008 contro la Spagna e dalla delusione del mondiale in Sudafrica, ma chissà che a 34 anni suonati Di Natale non riesca a sfatare anche questo tabù. 

Francesco Caligaris

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