Da circa una settimana è ripartita la NBA e noi di Olimpiazzurra abbiamo deciso di seguire il campionato americano con una rubrica settimanale, "NBA Dream", in cui analizzeremo i fatti più salienti della settimana ed i giocatori che maggiormente si sono distinti, con un occhio in particolare alle performance dei nostri tre portacolori
L'inizio di stagione per i tre azzurri è stato molto positivo: Gallinari e Belinelli non hanno ancora perso e Bargnani ha già messo in chiaro il suo ruolo di leader a Toronto.
Il Gallo, sempre più responsabilizzato da coach Karl, è protagonista in entrambe le vittorie dei suoi Nuggets, ottenute prima contro Dallas e poi con Utah. Due successi di larga misura per la franchigia del Colorado, che si candida ad essere una delle sorprese di quest'anno. L'ex Olimpia non ha brillato solo in attacco, sempre in doppia cifra in entrambi i match, ma ha dato un contributo decisivo in difesa, soprattutto contro Dallas, quando è stato chiamato a marcare un certo Dirk Nowitzki.
Marco Bellinelli, dopo alcuni dubbi sulla permanenza negli Hornets, è diventato imprescindibile per Monty Williams, che lo ha schierato fin da subito nel quintetto titolare, dando molta fiducia alla guardia italiana. Il Beli non ha esitato e ha risposto presente alle chiamate dell'allenatore, fornendo due ottime prestazioni sia con Phoenix che con Boston, quest'ultimi demoliti dalle tre triple con cui Marco confeziona il decisivo parziale a favore di New Orleans.
Un Andrea Bargnani così concentrato, così voglioso di far bene non lo si era mai visto prima. Il romano dimostra più che mai di essere l'uomo squadra dei suoi Raptors e anche ieri sera nella sconfitta casalinga con i Toronto Raptors è stato il top scorer con 21punti. Purtroppo per il Mago la squadra non è molto competitiva e difficilmente raggiungerà i playoff, ma in questa stagione Andrea deve dimostrare di essere uno dei migliori marcatori dell'intera lega, con la speranza che il centro italiano possa finire in qualche trade di mercato per approdare in qualche altra franchigia con più ambizioni rispetto a quella canadese.
L'inizio di stagione è tutto dei Miami Heat: i grandi delusi dell'anno scorso ripartono quest'anno con i favori del pronostico e con le prime tre gare hanno già lanciato più di un segnale sulla loro forza. Distrutti o meglio surclassati sia i Maverics che i Celtics, ieri è stato il turno degli Charlotte Bobcats, che al di la di ogni previsione hanno lottato fino all'ultimo secondo arrendendosi solo sulla sirena all'errore di Augustin. Non solo i Big Three, ma da quest'anno gli Heat posso contare anche sull'apporto di ottimi giocatori come Shane Battier e Mario Chalmers e sull'esplosione del rookie Cole, decisivo nel match con Boston.
Proprio i bianco-verdi insieme a Dallas sono le due grandi delusioni di questo debutto. Tre sconfitte consecutive per Pierce (ancora infortunato) e compagni, che non accusavano una tale partenza negativa (0-3) dall'era pre- Big Tree. I campioni in carica hanno cambiato tantissimo, lasciando partire Chandler e Barea ed acquistando un giocatore finito come Carter ed un altro incostante come Lamar Odom. Scelte abbastanza inspiegabili per una squadra che molto difficilmente raggiungerà i fasti dell'anno scorso.
In grande spolvero ci sono gli Oklahoma Thunder, trascinati dal fantastico duo Durant-Westbrook, destinata a diventare un'accoppiata che potrà scrivere la storia della pallacanestro americana. Una squadra giovane, ma che già da quest'anno può togliersi grandi soddisfazioni.
Capitolo a parte lo meritano i Los Angeles Lakers. La franchigia della California sta vivendo un momento di completa rivoluzione e dopo l'addio di Coach Phil Jackson è arrivato in panchina Mike Brown, che ha scelto come suo assistente il nostro Ettore Messina. Una sola vittoria nei primi tre incontri non è un gran bottino, ma i giallo-viola sono in via di costruzione e con il passare del tempo potranno tornare ad essere molto pericolosi.
Bryant è sempre Bryant e se per caso il mercato portasse in dote Howard: beh, ne riparleremmo a fine anno con LA, che, magari, festeggia l'ennesimo anello della sua storia.
Andrea Ziglio
Andrea Ziglio
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